Meno Prosecco? L'assessore spiega:
«Colpa del clima, non della Regione»

Lunedì 2 Marzo 2015 di Mauro De Lazzari
Meno Prosecco? L'assessore spiega: «Colpa del clima, non della Regione»
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L'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato butta acqua sul fuoco dopo la polemica scoppiata in questi giorni relativamente al «buco» di produzione del Prosecco nel Veneto, che si sarebbe determinato, secondo alcuni produttori, per errati conteggi delle superficie destinate alla coltivazione. Un'accusa che Manzato ha rigettato nella maniera più ferma, affermando che i dati forniti da Avepa (l'agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) e resi noti dalla Regione, sono assolutamente corretti.



«Ci tengo a precisare la fondatezza dei numeri che abbiamo diffuso - ha detto - per smentire le voci che sostengono che ci sarebbero stati dei calcoli errati e, soprattutto, per prevenire strumentalizzazione o, peggio ancora, speculazioni politiche».

I piani di produzione prevedevano, per il 2014, uno spazio destinato a vigneti per la produzione del Prosecco Doc, in Veneto, di 16.500 ettari, mentre gli «accusatori» sostengono che a causa di un errato calcolo sono stati sottratti al territorio all'incirca 2mila ettari di vigneto.



«Quei 2mila ettari - ha ribattuto l'assessore - altro non sono che aree assegnate in precedenza ma mai utilizzate dalle aziende agricole assegnatarie». L'aver prodotto meno vino con le bollicine, peraltro nel momento in cui la richiesta mondiale di prosecco è ai massimi storici, è soprattutto una questione di soldi, di tanti soldi, se come affermano taluni produttori ciò comporterà un mancato introito tra i 25 e i 30 milioni. Per Manzato il deficit nella produzione di Prosecco non è stato, dunque, determinato da numeri sbagliati che avrebbero concesso meno spazio di quanto previsto ai vigneti di Glera, bensì da altri fattori. «In particolare dal clima avverso del 2014 che essendo stato particolarmente piovoso ha fortemente penalizzato la vendemmia - ha affermato - al quale vanno sommate le scelte di alcuni imprenditori vitivinicoli che anziché puntare sul Prosecco hanno optato per altri vitigni come il Pinot grigio e il Moscato, ritenendoli più redditizi».
Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 07:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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