Il caldo alza lo zero termico,
ora i ghiacciai sono a rischio

Lunedì 6 Luglio 2015
Il caldo alza lo zero termico, ora i ghiacciai sono a rischio
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MESTRE - Caldo record: Flegetonte, come è stata battezzata la nuova ondata di caldo, fa "spogliare" i ghiacciai. Le temperature particolarmente elevate di questi giorni non sono prerogativa della pianura. Se i fondovalle "friggono", anche la montagna ha visto alzarsi sensibilmente la colonnina di mercurio, schizzata a livelli ben superiori alla norma del periodo.

Un esempio? Dalla metà della scorsa settimana, lo zero termico è assestato ampiamente al di sopra dei 4.000 metri. Da sabato è attorno a 4.500 e domani andrà oltre, a 4.700 metri. Tradotto, significa che a 3.000 metri sul livello del mare (la Marmolada, per intendersi, è a 3.342 metri) la massima è di circa 10°C e la minima non scende sotto gli 8°C. Un caldo che fa «sudare» i ghiacciai.

«Le elevate temperature di questi giorni favoriscono la fusione del manto nevoso invernale che copre i ghiacciai delle Dolomiti - spiega Mauro Valt, esperto nivologo del Centro Arpav di Arabba -. La neve funge da coperta protettiva, perché respinge l'irradiamento solare. Una fusione accelerata porta all'esposizione del ghiacciaio e ne facilita l'erosione». Fortunatamente, però, i ghiacciai delle Dolomiti (dalla Marmolada all'Antelao, passando per Tofane e Sorapiss) non soffrono più di tanto. «Negli ultimi anni, grazie ad estati più «fredde», c'è stata una leggera espansione».

Le previsioni del tempo certo non aiutano la situazione. Oggi dovrebbe infatti essere il giorno più caldo, con tanto di allerta meteo lanciato dalla Regione Veneto e temperature fino a 37 gradi.

«Responsabile di questo caldo anomalo, oltre 5 gradi sopra la media stagionale, è l’alta pressione nordafricana che almeno fino a mercoledì stazionerà sopra il Nordest - spiega Nikos Chiodetto, meteorologo di 3Bmeteo - In questi giorni la Pianura Padana e quelle del Friuli Venezia Giulia dove l’umidità ha in alcuni casi superato il 50 per cento e le temperature i 35 gradi. Ma anche in montagna la colonnina è salita: 28 gradi a Cortina e 34 a Brunico e Vipiteno».

Una condizione sicuramente diversa da quella dello scorso anno che è stata decisamente instabile e che dovrebbe giovare al turismo: se non ci saranno scossoni imprevisti nel mese di luglio ci dovrebbe quasi sempre essere bel tempo. «Qualche temporale, anche forte, dovrebbe arrivare mercoledì sera su Alpi e Prealpi - spiega il meteorologo - Cambiamento legato ad un fronte atlantico che interesserà anche le pianure del Nordest. Da giovedì si potrà respirare un po’ di più, ma purtroppo sarà un refrigerio dalla vita molto breve, la risalita delle temperature sarà infatti abbastanza veloce. Già nel fine settimana si tornerà a boccheggiare». Previsioni a lunga gittata gli esperti non ne fanno anche se ammettono che i modelli meteo danno per orientativamente per la seconda decade del mese (ma anche oltre), bel tempo stabile e temperature decisamente sopra la media. «Se luglio continuerà così, rischia di entrare nel guinness dei primati», ammette Chiodetto.

(Ha collaborato Damiano Tormen)
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