I ristoratori veneti dichiarano guerra:
«No a queste norme anti-allergeni»

Lunedì 24 Novembre 2014
(archivio)
VENEZIA - Informare a voce i clienti della presenza di allergeni invece che mettere etichette in tutti gli alimenti pre-imballati. A chiederla è Confcommercio Veneto che ha sollecitato la Presidenza del Consiglio e i ministeri dello Sviluppo Economico e della Salute a predisporre urgentemente un decreto comunicandola alla Commissione Europea. Dal 13 dicembre tutto, ma proprio tutto, dovrà essere etichettato. Dovranno farlo non solo le aziende che producono e imballano, ma anche quelle che cucinano e somministrano: mense, bar, ristoranti, pizzerie, agriturismi, ospedali, treni, aerei, navi, pasticcerie, panifici dovranno adeguarsi alla normativa europea. Se l'obbligo dovesse rimanere esclusivamente in forma scritta, i ristoratori del Veneto promettono battaglia. Infatti, mentre per le aziende di produzione e imballaggio la cosa risulta relativamente semplice, per i ristoranti, le pasticcerie, i panifici e le gastronomie la questione si annuncia impossibile e Confcommercio Veneto chiede inoltre una moratoria sui controlli ufficiali.



Il nodo della vicenda è il fatto che in Paesi UE la presenza di allergeni si potrà comunicare anche a voce, in Italia no. «I menu variano continuamente, i catering e i buffet hanno centinaia di prodotti diversi composti di materie prime che a loro volta variano a seconda delle forniture - spiega Erminio Alajmo, presidente regionale Fipe Confcommercio - E noi dovremmo scrivere e aggiornare anche più volte al giorno le etichette specificando gli allergeni uno a uno? Non è una questione di cattiva volontà né di difficoltà, ma di impossibilità di farlo». (r.ros.)
Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 14:01

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