I familiari di Trifone in procura:
«Sentiamo la verità più vicina»

Venerdì 2 Ottobre 2015
Francesco Ragone
PORDENONE - I famigliari di Trifone Ragone sono giunti a Pordenone e hanno incontrato i magistrati della Procura che stanno conducendo le indagini sul duplice omicidio del Palasport. «Sentiamo la verità più vicina, ma tutto è ancora da valutare e da verificare». Lo ha detto Francesco Ragone, papà di Trifone, all'uscita dal Tribunale. «Non so come mi sento adesso che c'è la notizia di un indagato: non so se sono rincuorato o arrabbiato, perché su tutto prevale un dolore inimmaginabile».



Circa i rapporti con Giosué Ruotolo, Ragone ha ricordato di averlo ospitato in casa all'epoca del concorso per entrare in Finanza: «Lo abbiamo trattato come si conviene quando c'è un ospite in casa.
Non sappiamo se è stato lui - ha concluso - l'indagine è in corso. So che i ragazzi si frequentavano anche dopo che Trifone aveva cambiato casa, ma non ho altri elementi. Ringrazio tutti gli inquirenti perché stanno facendo uno sforzo enorme per arrivare alla verità. Da parte nostra, siamo soltanto addolorati perché i pensieri di casa sono tutti per Trifone».




I genitori di Trigfone Ragone e un fratello, minorenne, sono giunti in città attorno alle 12 accompagnati dai legali e da un consulente informatico. Oltre ad essere aggiornati sulle indagini, familiari e legali dovrebbero aver consegnato nel corso dell'incontro indagini difensive eseguite nei giorni scorsi con anche una perizia relativa alle celle telefoniche cittadine mappate nelle scorse settimane grazie ad un particolare e innovativo software. Una elaborazione che potrebbe fornire nuovi dettagli utili in merito agli spostamenti dell'unico indagato del delitto.



Ultimo aggiornamento: 21:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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