Teresa e Trifone, tutta l'indagine
appesa al segnale di un cellulare

Lunedì 3 Agosto 2015 di Cristina Antonutti
I due fidanzati uccisi
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PORDENONE - I movimenti del killer centimetro dopo centimetro seguendo ogni tre secondi le tracce lasciate dal suo telefonino. La tecnologia potrebbe aiutare gli investigatori a risolvere il giallo di Pordenone, sempre ammesso che la sera del 17 marzo, quando con una vecchia semiautomatica 7,65 scaricò sei colpi contro le teste del caporal maggiore Trifone Ragone e della sua fidanzata, Teresa Costanza, l’assassino avesse con sé il cellulare. Lo staff della criminologa Roberta Bruzzone, a cui si è rivolta la famiglia di Trifone Ragone, con un software che si chiama Sky hunter ha mappato le celle telefoniche che si trovano lungo il percorso che va dal palasport Crisafulli alla palazzina di via Chioggia, dove abitavano i fidanzati. Sono state individuate 78 celle. Sono della Wind 2G e 3G, Tim 2G e 3G, Vodafone 2G e 3G e Tre 3G.



La mappatura è molto precisa, come spiega il consulente informatico, Simone Bonifazi, originario di Cittadella e già consulente della famiglia di Melania Rea (fu lui a individuare, proprio con il software usato a Pordenone, l’esatta posizione di Salvatore Parolisi). Durante la rilevazione della copertura radioelettrica, Bonifazi è riuscito a mappare 3.536 posizioni. Sono tantissime e indicano, a mano a mano che una persona si sposta, quali celle aggancia un telefono cellulare. Dopo aver confrontato i dati digitali con i tabulati forniti dagli operatori telefonici alla Procura di Pordenone, sarà quindi possibile, afferma Bonifazi, proiettare le posizioni dei telefonini presenti sulla scena del delitto. Determinare le posizioni di testimoni o sospettati. E capire se hanno detto la verità sui loro spostamenti nella sera del 17 marzo.

L’assassino, che da quattro mesi sembra imprendibile, potrebbe essere incastrato dalla tecnologia.



Lo staff dei detective privati intende ricostruire l’eventuale via di fuga dell’assassino e, successivamente, verificare con le telecamere comunali o private che si trovano lungo il percorso la sua presenza, quella della sua auto o della sua moto.

Per l’attività di mappatura non è stato utilizzato un drone, come si era ipotizzato inizialmente. Bonifazi ha montato Sky hunter sul cofano dell’auto e ha cominciato a girare a una velocità compresa tra i 10 e 40 chilometri orari prima attorno al palasport, poi seguendo la Pontebbana fino in via Chioggia, sotto l’abitazione dei fidanzati. Andata e ritorno, almeno otto volte, così da ottenere dati precisi sulle traiettorie. L’attività di rilevazione verrà messa a disposizione degli inquirenti. Come hanno già anticipato gli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, che stanno coordinando le indagini difensive per conto della famiglia Ragone, vi è la massima disponibilità con gli inquirenti. Nei giorni scorsi hanno anche avuto un confronto con i due sostituti procuratori che seguono il caso: Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro.



La mappatura potrebbe proseguire nei prossimi giorni. Il consulente informatico intende percorrere anche il tracciato palestra-caserma. O, eventualmente, seguire un itinerario indicato dagli stessi carabinieri. Si vuole infatti verificare se le vittime fossero sotto osservazione o se il giorno del delitto fossero pedinate dal loro giustiziere.
Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 08:09

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