Rimborsi pensione: uffici assaltati
per ricevere i bonus dall'Inps

Mercoledì 5 Agosto 2015 di Davide Lisetto
Rimborsi pensione: uffici assaltati per ricevere i bonus dall'Inps
PORDENONE - Sono arrivati negli ultimi giorni - già sabato per chi riceve l’assegno in Posta, tra lunedì e ieri in banca - i "bonus" relativi agli arretrati per i pensionati che ne hanno diritto sulla base della sentenza della Corte costituzionale dello scorso aprile che ha bocciato il "congelamento" del governo nel 2012.



Ma subito è scattata la confusione e gli uffici dei patronati e del sindacato dei pensionati sono stati presi d’assalto. Molte le telefonate e le richieste di chiarimenti anche negli uffici dell’Inps provinciale. In tanti non hanno trovato il bonus accreditato mentre erano convinti di doverlo ricevere.



Molti altri hanno ricevuto una somma minima (poco più di cento euro) mentre si attendevano una restituzione più cospicua. In provincia sui circa 90 mila pensionati complessivi sono circa trentamila - la stima è del sindacato pensionati Cisl - quelli che dovrebbero essere interessati al rimborso. Cioé tutti coloro che percepiscono un assegno pensionistico "superiore a tre volte il minimo e inferiore a sei volte il minimo del trattamento". E per minimo si intende la cifra di 485 euro lordi. Quindi il rimborso spetta a chi riceva una pensione superiore ai 1.500 euro lordi. In base poi a un complicato meccanismo di scaglioni si calcola la restituzione che può variare da circa 150 a 800 euro.



«La confusione - spiega Gianni Santin, segretario provinciale del pensionati Cisl - è tanta. La somma relativa agli arretrati non è indicata in maniera chiara e distinta nel resoconto. Inoltre la tranche di restituzione è relativa agli anni 2012 e 2013. Mentre per i due anni successivi avverrà in una seconda trance. La confusione è generata anche dal fatto che nel mese in questione è ricompreso anche il pagamento delle tasse locali. In questi due giorni - continua Santin - moltissime persone sono venute per avere chiarimenti e informazioni. O perché non si sono visti recapitare la restituzione o perché la cifra era minima».



Uffici presi d’assalto anche al patronato e nella sede dello Spi-Cgil nel palazzone sindacale di via San Valentino. «Il provvedimento certo non brilla per chiarezza. Spesso - spiega il segretario dello Spi provinciale Giuseppe Dario - poi vengono date informazioni diverse anche sulle cifre che sono molto diverse da caso a caso. Sono tante le persone che chiedono informazioni e chiarimenti. Le verifiche e i controlli si possono fare ma è indispensabile che ci sia la documentazione rilasciata dall’Inps (si può ottenere online con la procedura individuale, ndr) poiché il resoconto postale o bancario non è sufficiente per effettuare le verifiche sul diritto o meno al rimborso».
Ultimo aggiornamento: 14:15

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