PORDENONE - A pochi giorni dall'inaugurazione del nuovo monumentale edificio costruito dalla società dell'imprenditore friulano Collavino nel cuore di New York a ricordo delle due Torri Gemelle, arriva dalla Grande Mela una storia tutta made in Friuli, legata alla vicenda che ha scosso il mondo.
È quella riguardante la scalinata composta da 38 gradini in granito, che collegava la sopraelevata del World Trade Center Plaza con il marciapiede al piano terra sulla Vesevy Street. Oggi quell'opera è diventata uno degli oggetti simbolo della mostra al “9/11 Memorial Museum” delle Twin Towers da pochi mesi aperto al pubblico a Ground Zero.
La struttura in pietra ha rappresentato la via di fuga per le migliaia di persone sfuggite al crollo delle torri. La scala venne costruita tra la fine degli anni '60 e inizio '70 da maestranze friulane. Allora gli operai lavoravano alle dipendenze della “Port Morris Tile&Marble Corporation” dei fratelli De Lazzero originari di Longarone (Belluno) e che annoverava tra i braccianti alcuni friulani. Uno di questi è Alcide Cibischino, ora novantenne, originario di Talmassons (Udine) e residente nel New Jersey: «A quel tempo ero caposquadra e avevo il compito di coordinare il lavoro di una squadra composta da una dozzina di terrazzieri friulani fra cui mio fratello Giulio e Olimpio Ombramonti di Colle di Arba (Pordenone).
La gradinata è stata seriamente danneggiata, ma non completamente distrutta. Considerata fin da subito un reperto da conservare, in previsione dell’allestimento di un luogo della memoria, è stata ricomposta su una struttura metallica; quindi, con un grosso dispiegamento di mezzi (l’intera struttura pesa 48 tonnellate) collocata nell’enorme complesso museale nel sottosuolo del World Trade Center.
