Nuovi profughi, arrivo "blindato"
alla Casa della fanciulla

Lunedì 20 Luglio 2015
I profughi arrivati in via Poffabro (Pressphotolancia)
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PORDENONE - Diventa incandescente nel vicino Veneto il fronte della protesta anti-profughi. Dopo gli episodi dei giorni scorsi in provincia di Treviso, nelle ultime ore la protesta di chi non vuole accogliere gli immigrati si è spostata a Eraclea (Venezia). Insomma, un clima di tensione che sta salendo.



È anche per questo che l’arrivo - lunedì pomeriggio - di un pullman che da Trieste una cinquantina di nuovi immigrati nei locali della Casa della fanciulla di Pordenone è stato seguito con attenzione dalle forze dell’ordine. La struttura è stata "blindata" in modo tale che l’arrivo di questo primo contingente di immigrati fosse sotto una rigorosa sorveglianza.







Ad alzare il livello di tensione politica ci pensa il vicesindaco di Sacile Vannia Gava che invita i suoi concittadini a «non ospitare i profughi nelle strutture private». Il sindaco Roberto Ceraolo, nel corso di un recente incontro in prefettura, ha dichiarato l’indisponibilità del Comune a mettere a disposizione strutture pubbliche. Ma la sua vice teme che possano esserci dei privati - magari degli alberghi o altre strutture - che possano partecipare al nuovo bando indetto dalla prefettura che sarà operativo da settembre per accogliere in provincia fino a 520 immigrati.



La Casa della fanciulla dispone di una cinquantina di posti e sarà utilizzata come centro di accoglienza provinciale temporaneo fino a quando - probabilmente inizio di ottobre - sarà pronta la ex caserma Monti di Pordenone. Sarà quella la struttura che nei mesi successivi sarà destinata ad accogliere i profughi che arriveranno dalle altre città della regione. Nel frattempo la Prefettura punta a realizzare il modello dell’accoglienza diffusa con la collaborazione dei sindaci.



Intanto è la Lega Nord di Pordenone ad alzare il tiro. «Ci sembra assurdo - spiega una nota del Carroccio - che si trovino fondi (si parla di circa 25mila euro di affitto per questa struttura) per ospitare dei presunti profughi alla Casa della fanciulla mentre per ciò che servirebbe ai cittadini pordenonesi può aspettare, rimandare e magari rinunciare. Riteniamo che lo Stato, con l’avallo della Regione e senza trovare ostacoli da parte del Comune di Pordenone, stia attuando una forma di razzismo al contrario. Noi questo non lo possiamo accettare e faremo qualsiasi cosa per ridare dignità a quelle famiglie che non arrivano a fine mese».
Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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