Maxiprocesso sfrattato dall'aula
C'è il rinfresco per il pensionato

Venerdì 29 Maggio 2015 di Cristina Antonutti
Maxiprocesso sfrattato dall'aula C'è il rinfresco per il pensionato
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PORDENONE - Aula udienze indisponibile per un rinfresco e il mega processo sulla bancarotta della Fadalti Spa (21 imputati e 19 avvocati) viene trasferito tra le proteste in un’aula più piccola e con un unico microfono funzionante. Per le toghe pordenonesi è l’occasione per dar sfogo a situazioni di disagio segnalate oltre un anno fa con una lettera al presidente del Tribunale di Pordenone, Francesco Pedoja, dal presidente della Camera penale, Bruno Malattia.

L’udienza "sacrificata" è quella del Collegio, che normalmente si riunisce nell’aula De Nicola. È molto capiente, per questo ospita anche le udienze filtro dei giudici monocratici, quando da smistare ci sono 40/50 fascicoli in una mattina. È l’aula in cui il personale si riunisce in assemblea. Gli stessi avvocati chiedono di utilizzarla per assemblee o corsi di formazione. È anche l’aula delle cerimonie. La consuetudine vuole che "nella De Nicola" gli avvocati commemorino i colleghi. E che magistrati e personale offrano un rinfresco quando vanno in pensione o vengono trasferiti. È sempre andata così.

Ieri - per pura coincidenza - era stata "prenotata" per un rinfresco d’addio (dopo 40 anni di lavoro) e i preparativi hanno costretto il Collegio a spostarsi nell’aula Falcone e Borsellino, sempre al piano terra, ma di dimensioni inferiori. Immediata la reazione di Malattia: «Per una festa 19 avvocati sono stati confinati in un’aula dove non c’era posto a sedere per tutti e un unico microfono per parlare». All’inizio dell’udienza si è lamentato con il presidente Licia Consuelo Marino, che è anche presidente della sezione penale. Ha fatto verbalizzare le sue rimostranze ottenendo che la copia del verbale venga trasmessa a Pedoja.

Malattia premette che non ce l’ha con il festeggiato («che peraltro è stato un ottimo operatore»), ma non «vorrei che anche nel Nordest si verificassero situazioni nelle quali non ci si prende cura degli utenti della giustizia». Ieri c’erano avvocati arrivati da Trieste, Udine e Milano. Alcuni si sono seduti nelle panche riservate al pubblico perchè non c’era posto. E poi c’è stato il fatto del microfono, necessario per registrare gli interventi. Hanno dovuto dividerselo in una insolita staffetta pm e legali. «Da oltre un anno - afferma Malattia - abbiamo chiesto che le aule vengano dotate di un numero adeguato di microfoni. È una situazione inaccettabile. Uno Stato che non è neanche in grado di installare due microfoni significa che non è in grado di fornire un servizio adeguato».

Ma Pedoja ha la cassa vuota. «Facciano una nota al ministero - replica - affinchè ci mandi soldi e mezzi». Del resto l’unica auto del palazzo è in garage perchè è rimasta a secco, i soldi per il pieno arriveranno la prossima settimana. E le spese per la benzina dell’auto messa a disposizione da una concessionaria per il giudice tutelare la pagano gli stessi avvocati e commercialisti di Pordenone, altrimenti resterebbe in garage anche quella.
Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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