PORDENONE - Il viceprefetto di Pordenone, Alessandra Vinciguerra, ha inviato un commissario ad acta al Comune per annullare la trascrizione del matrimonio di Francesco Furlan e Derek Wright, avvenuta nei giorni scorsi. Lo rende noto il presidente di Arcigay Friuli, Giacomo Deperu, dopo averlo appreso dal sindaco pordenonese, Claudio
Pedrotti.
«Lo Sceriffo Alfano - afferma Deperu - compie un nuovo atto intimidatorio ai danni della comunità Lgbt. Ribadendo che i Prefetti non possono agire d'imperio sui registri dello Stato civile, annunciamo battaglia legale al fianco di Rete Lenford, per far valere in ogni modo le nostre ragioni. Adele e Ingrid di Udine stanno per depositare ricorso al Tar - prosegue - Francesco e Derek a Pordenone ricorreranno in tribunale e anche Luigi e Alessandro si rivolgeranno alla giustizia contro il diniego del Sindaco Ongaro a Cordenons (Pordenone). Tutto il movimento gay sarà al loro fianco».
«Possono cancellare la pagina di un registro - commentano Furlan e Wright - ma non una pagina di storia. I nostri amici all'estero stentano a credere quanto sta accadendo in Italia, è imbarazzante dovergli spiegare l'arretratezza della politica italiana».
Ultimo aggiornamento: 13:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA Pedrotti.
«Lo Sceriffo Alfano - afferma Deperu - compie un nuovo atto intimidatorio ai danni della comunità Lgbt. Ribadendo che i Prefetti non possono agire d'imperio sui registri dello Stato civile, annunciamo battaglia legale al fianco di Rete Lenford, per far valere in ogni modo le nostre ragioni. Adele e Ingrid di Udine stanno per depositare ricorso al Tar - prosegue - Francesco e Derek a Pordenone ricorreranno in tribunale e anche Luigi e Alessandro si rivolgeranno alla giustizia contro il diniego del Sindaco Ongaro a Cordenons (Pordenone). Tutto il movimento gay sarà al loro fianco».
«Possono cancellare la pagina di un registro - commentano Furlan e Wright - ma non una pagina di storia. I nostri amici all'estero stentano a credere quanto sta accadendo in Italia, è imbarazzante dovergli spiegare l'arretratezza della politica italiana».