Mais Ogm, dal Consiglio di Stato
un altro "no" alle semine in Friuli

Venerdì 6 Febbraio 2015
AGRICOLTORE - Giorgio Fidenato
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PORDENONE - Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato rigetta le motivazioni del ricorso del coltivatore Giorgio Fidenato che aveva utilizzato sementi geneticamente modificate in Friuli Venezia Giulia. La decisione del Consiglio di Stato è stata depositata oggi. Lo scorso 23 gennaio il Governo aveva in ogni caso prorogato il divieto di coltivazione per altri 18 mesi con un nuovo decreto. La Commissione europea sta intanto lavorando per rivedere, entro la fine di aprile, il futuro processo decisionale sugli Ogm nell'Unione europea.



La sentenza del Consiglio di Stato ha ricordato che in attesa dell'adozione delle misure comunitarie, «lo Stato membro può decidere se e per quanto tempo mantenere in vigore le misure d'emergenza nazionali adottate». Ancora, il Giudice riconosce che i Ministeri della Salute, dell'Agricoltura e dell'Ambiente hanno «correttamente ritenuto che il mantenimento della coltura del mais Mon 810 senza adeguate misure di gestione non tutelasse a sufficienza l'ambiente e la biodiversità, così da imporre l'adozione della misura di emergenza contestata».



Giorgio Fidenato - leader di Agricoltori Federati, favorevoli agli Ogm - più volte aveva tentato di seminare mais transgenico nel proprio campo sfidando il governo e la Regione Friuli Venezia Giulia, per poi impugnare il decreto del Governo che vieta la coltura del mais geneticamente modificato in Italia.



«Non nutrivo grandi speranze nel Consiglio di Stato, come del resto in ogni situazione in cui ad esprimersi è un Tribunale italiano, visto che siamo il Paese della disapplicazione dei trattati europei» ha commentato Giorgio Fidenato. «Come sempre ho fatto in passato - ha aggiunto il leader di Agricoltori Federati - mi rivolgerò alla Corte di Giustizia Europea, l'unica che ha riconosciuto la bontà delle nostre istanze e del nostro operato».



«Questa sentenza conferma che la Regione Friuli Venezia Giulia ha agito bene, quando per prima e da sola ha dovuto far fronte alle semine di mais transgenico». Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all'Agricoltura Sergio Bolzonello, commentando la decisione del Consiglio di Stato. «Non siamo mai stati mossi da pregiudizio ideologico - ha precisato Bolzonello - ma solo dalla convinzione che il nostro territorio non avrebbe potuto tollerare la coltivazione di Ogm senza intaccare l'autenticità e la tipicità dei prodotti locali, che sono una nostra grande ricchezza».
Ultimo aggiornamento: 23:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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