Imbianchino terrorista morto in Siria
Forse fu reclutato a Pordenone

Mercoledì 12 Febbraio 2014
Nella foto con il cerchio verde Ismar Mesinovic
PORDENONE - Aveva avuto contatti anche in città l’imbianchino bosniaco morto il 4 gennaio, assieme a quattro connazionali, nella battaglia di Aleppo, in Siria. Un kamikaze ostaggio del fanatismo religioso? O un combattente della Jihad ucciso da un cecchino dell’esercito siriano?



Poco importa come sia morto Ismar Mesinovic, 36 anni, imbianchino bosniaco che si era sposato a Longarone e frequentava assiduamente il centro di preghiera di Ponte delle Alpi, nel Bellunese. Quello che gli investigatori dell’Antiterrorismo stanno cercando di ricostruire sono i suoi contatti. Perchè l’uomo potrebbe essere stato reclutato durante un incontro avvenuto a Pordenone.



La presenza di Mesinovic nel Friuli Occidentale è stata registrata con certezza nel giugno del 2013. Otto mesi fa in città si era fermato un predicatore bosniaco salafita molto noto tra gli integralisti islamici, soprattutto tra gli appartenenti al movimento fondamentalista wahabita, legato alla casa reale dell’Arabia Saudita. In Bosnia è un rappresentante di spicco, un leader che incita alla Jihad e che potrebbe aver avuto un’influenza importante sulle decisioni di Ismar Mesinovic.




Ultimo aggiornamento: 12:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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