Il Comune: «Procedura ineccepibile»

Domenica 12 Ottobre 2014
Il Comune: «Procedura ineccepibile»
PORDENONE - «La procedura di gara è stata seguita in maniera ineccepibile e la mancanza del documento di identità è equiparabile, a termini di legge, all'assenza della firma, provocando l'irricevibilità dell'offerta». Lo dichiara il direttore generale del Comune di Pordenone, Primo Perosa, sul suicidio di Giovanni Scrizzi, l'imprenditore che si è tolto la vita dopo aver perso l'appalto per la gestione del Caffé Letterario che conduceva da 12 anni.



L'esclusione è stata determinata dalla mancata inclusione della fotocopia della carta di identità in una delle tre buste che costituiscono il plico. «Il Comune di Pordenone è sempre stato conciliante - ha aggiunto Perosa - al punto che, in fase di predisposizione della gara, ha effettuato una perizia che riconosceva come i lavori eseguiti e gli arredi scelti in questi anni avessero garantito una miglioria al locale quantificata in circa 20 mila euro.
In termini pratici ciò di fatto faceva partire l'impresario da una situazione economica di favore, non avendo gli obblighi di investimento che invece tutti gli altri concorrenti si sarebbero dovuti accollare in caso di vittoria».
Ultimo aggiornamento: 12:00

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