Quelle conquiste in caserma: sentiti
commilitoni del carrista ucciso

Lunedì 23 Marzo 2015 di Cristina Antonutti
Trifone e Teresa
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PORDENONE Trifone, il bel ragazzo del Sud dal fisico scolpito. Il grande amatore che tanti fidanzati e mariti avrebbe fatto arrabbiare anche tra i commilitoni della caserma De Carli di Cordenons. Più si scava nella vita del giovane carrista originario di Monopoli, più emergono indicazioni che portano alla pista passionale.

Sotto la lente non c'è soltanto il mondo dei locali notturni, delle palestre e delle discoteche. C'è anche quello della caserma. C'è qualcuno che poteva avere attriti così forti da volere morto Ragone e la sua Teresa Costanza? Qualcuno in grado di maneggiare le armi e di averne la disponibilità? Sì, i commilitoni. Soldati e soldatesse che frequentano il poligono e che, se sospettati nell'immediatezza del delitto, avrebbero potuto giustificare tracce di polvere da sparo con un'esercitazione. Due colleghi di lavoro di Ragone sono stati sentiti subito dopo il duplice omicidio.

TELEFONATE E SMS

Altri militari hanno sfilato e continuano a sfilare in caserma a Pordenone. Da loro gli investigatori del Reparto crimini violenti di Roma, del Ros di Udine e del Reparto investigativo pordenonese continuano a ricevere indicazioni sulla vita amorosa di Trifone. Finora nessuna testimonianza si è trasformata in un'audizione mirata, continuano però a emergere segnalazioni di relazioni sentimentali nate all'interno della De Carli, ma anche matrimoni falliti o entrati in crisi a causa dell'aspirante finanziere.

Se fosse la vendetta di un soldato (o una soldatessa), ecco giustificata l'esigenza di eliminare anche Teresa, che se fosse rimasta in vita sarebbe stata una testimone scomoda.

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La pista della caserma è attuale ed è stata battuta anche nelle ultime ore, anche se non ha trovato riscontri. Gli investigatori hanno bisogno ancora di qualche giorno per poter affinare le indagini. Mancano, infatti, ancora i tabulati, che sono fondamentali per cominciare a incrociare telefonate, sms e messaggini con whatsapp. Chi aveva contatti con la coppia sarà inevitabilmente “rivoltato come un calzino”.

Basterà scoprire che martedì sera il suo cellulare, contrariamente al solito, è rimasto spento ed ecco che dovrà fornire una spiegazione se non addirittura un alibi. La ricostruzione del traffico del suo cellulare indicherà anche i suoi spostamenti e la sua collocazione al momento del delitto. Oggi a Pordenone tornano i carabinieri del Ris di Parma. Dopo i rilievi sull'auto in cui sono stati uccisi i due fidanzati, l'acquisizione del materiale tecnico e biologico, si torna nell'appartamento di via Chioggia, dove vivevano i due innamorati.

In quella casa si cercano videocassette, chiavette Usb, biglietti, agende ed eventuali diari. Saranno inoltre esaminati accuratamente armadi e cassetti dove potrebbero trovarsi oggetti, medicinali o altro materiale utile alle indagini. Tutti questi elementi andranno a completare l'affresco sulle vite di Trifone e Teresa, senza dimenticare quanto già acquisito da social network e Facebook, e quanto emergerà dall'esame dell'hard disc dei computer e dal backup dei telefonini.

Con questa metodologia di lavoro è stato risolto anche l'efferato delitto dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero a Lignano Sabbiadoro: ci volle un mese per incastrare i fratelli cubani Lisandra e Reiver. Gli investigatori sperano di replicare il colpo e risolvere anche questo giallo.

Ultimo aggiornamento: 16:46

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