PORDENONE - Anche il Comune di Pordenone ha la prima trascrizione del suo matrimonio gay.
E così oggi, poco prima di mezzogiorno, Claudio Pedrotti ha firmato l’atto che registra nello Stato civile del Comune di Pordenone il matrimonio di una coppia regolarmente spostata all’estero. Francesco Furlan e il sudafricano Derek Wright, unitisi in matrimonio a Cape Town nel 2013, aspettavano fiduciosi che quello che era avvenuto già in altre città italiane - non ultima Roma, con la registrazione di sedici coppie da parte del sindaco Gianfranco Marino - potesse avvenire anche nel municipio di Pordenone.
«Non è un gesto di disubbidienza - ha commentato Pedrotti - ma un contributo affinché possano essere riconosciuti i diritti civili di tutte le persone. Un contributo in un contesto in cui, da più parti, emergono sintomi confortanti verso la positiva conclusione di questo tipo di istanze, legittime, da parte di coppie omosessuali».
Il sindaco Pedrotti era sempre stato possibilista, una convinzione che si era rafforzata anche dopo l’incontro avvenuto con i colleghi di Udine e Trieste dove era stata trovata una linea comune. E soprattutto dopo che, una decina di giorni fa, il collega di Udine, Furio Honsell, aveva firmato l’atto di registrazione di un matrimonio contratto all’estero tra due donne. Un provvedimento sul quale la Prefettura di Udine - proprio sulla base della circolare inviata da Alfano - potrebbe intervenire attraverso un commissario che potrebbe annullare l’atto.