Il sindaco caccia i nomadi
e loro ricorrono al Tar

Venerdì 6 Marzo 2015 di Alberto Comisso
Il campo nomadi
10
PRAVISDOMINI - Un abuso edilizio, riscontrato lo scorso 22 ottobre dalla Polizia municipale dopo alcune segnalazioni, finirà al Tar.

L'abuso ricade su un lotto di terreno con destinazione agricola, a ridosso di una zona residenziale, di proprietà di Principe Braidich. Il responsabile dell'Ufficio tecnico comunale aveva intimato all'uomo, entro il termine di 90 giorni, di provvedere, a proprie cure e spese, alla rimozione dei camper utilizzati come dimora (ci abitano una decina di persone) in via Santa Fosca e a demolire alcuni manufatti realizzati.

L'ordinanza era stata inviata anche alla Procura di Pordenone. E Braidich risponde ricorrendo al Tar con l'avvocato Michele Dalla Negra, per chiedere l'annullamento, previa sospensione degli effetti esecutivi, del provvedimento comunale. Anche il Comune, per far valere le proprie ragioni, ha deciso di avvalersi di un legale, Elvio Mengotti.

«Il caso di via Santa Fosca - chiarisce il sindaco Graziano Campaner - deve assolutamente essere risolto. Siamo di fronte a un vero e proprio abuso edilizio, di fronte al quale non possiamo restare indifferenti. Quello è un terreno agricolo sul quale non è possibile, tra l'altro in assenza di alcuna richiesta ed autorizzazione, costruire nulla. E, tanto meno, può essere utilizzato come un accampamento dal momento che, in mancanza di servizi regolarmente realizzati, potrebbero sorgere problemi ambientali e di igiene. Questo vale non soltanto per Braidich ma per tutti i cittadini».

Campaner, che già due anni fa aveva avuto a che fare con una situazione identica, non intende tergiversare. «Quell'area, al confine con il vicino Veneto, deve essere sgomberata entro i termini previsti dalla legge. Se sarà necessario useremo il pugno di ferro».
Ultimo aggiornamento: 14:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci