PORDENONE - Tragedia della malaburocrazia in Friuli. Lo cercavano da giorni, lo hanno trovato morto nel tardo pomeriggio sulla sua auto, una Seat. E' stato un pilota di un ultraleggero della Comina ad avvistare dall'alto l'auto in cui si trovava Giovanni Scrizzi, celebre ristoratore di Pordenone.
Cinquantanove anni, Scrizzi aveva perso da poco tempo l'appalto del "suo" locale, il Caffè Letterario di piazza della Motta a Pordenone, quella che era la sua "creatura" prediletta. In passato aveva gestito con successo e capacità d'innovazione diversi altri locali, cominciando da Il Falconiere, in Comina. Uomo ricco di passioni e di ingegno, oltre che della buona cucina era innamorato della musica e dei libri.
Il cadavere di Giovanni - che il 20 ottobre avrebbe compiuto 60 anni - era all'interno dell'auto, una Seat Alambra: i parenti avevano lanciato l'allarme giovedì pomeriggio e da allora le forze dell'ordine avevano iniziato le ricerche. Secondo quanto avrebbe riferito agli amici prima di sparire, non riusciva a darsi pace per la motivazione che aveva portato il Comune ad escluderlo dalla gara: aveva dimenticato di inserire, in un'apposita busta, la fotocopia della carta d'identità.
A quel punto gli uffici municipali, non essendo stati rispettati i termini del bando, non hanno potuto che estrometterlo dalla graduatoria, senza nemmeno poter prendere in considerazione l'offerta economica e culturale presentata da Scrizzi.
I servizi sull'edizione del Gazzettino di Pordenone
in edicola il 12 ottobre