Matteo Furlan, secondo bronzo
stavolta nella 25 chilometri

Domenica 2 Agosto 2015
Matteo Furlan mostra la medaglia di bronzo, a destra Simone Ruffini oro
PADOVA - Martedì sarà grande festa nella sede della Padova Nuoto, in via dei Decorati al Valor Civile, per un atleta pordenonese diventato ormai padovano di adozione, ovvero Matteo Furlan che ieri nelle acque fredde del Kazanka, il fiume di Kazan, ha conquistato la seconda medaglia di bronzo iridata nella 25 chilometri (4h54'38"), dopo quella della 5 km, portando luce e gioia.

Padovano di adozione, perché studia Ingegneria Ambientale nell'ateneo della città e si allena nella la piscina della società, Matteo ha alloggiato nella stanza che può essere definita "quella di bronzo", perché il suo compagno è stato Giorgio Minisini, specialista del sincro, anch'egli vincitore di due bronzi.



«Con Giorgio abbiamo ottenuto quattro medaglie, è stato molto bello perché non me l'aspettavo. Sono molto contento, anche perché ho avuto buone indicazione su come condurre la gara dai tecnici, in occasione dei rifornimenti, ma sono arrivato stanchissimo, adesso vorrei soltanto andare a dormire per riposare».

«Ero proprio cotto - continua Furlan - e sono rammaricato di non poter nuotare la 10 alle Olimpiadi. Il mio allenatore, Moreno Daga, mi ha detto che due medaglie mondiali sono molto importanti. Ne sono convinto, ma avrei preferito anche andare a Rio de Janeiro: le Olimpiadi hanno un altro fascino rispetto a un mondiale».

La gara di ieri è stata vinta da un altro azzurro, Simone Ruffini, in 4h53'10"7 e con grande correttezza il friulano, classe '89, dice che di più proprio non poteva fare. «Sono veramente contento, due terzi posti erano del tutto inattesi quanto diversi - confessa - Nella 5 chilometri avrei potuto fare di più, mentre nella 25 si è trattato del migliore risultato possibile, perché era impossibile riprendere Ruffini e lo statunitense Meyer (poi secondo, ndr). Nell'ultimo giro ho sofferto moltissimo, non riuscivo a reggere il ritmo, perciò sono felice di essere riuscito a mantenere la posizione».

Matteo ha conquistato il podio con la testa, con quel carattere di "temporeggiatore", ovvero di uno che non ha mai fretta, perché non ama l'ebbrezza della velocità né con la sua moto, né quando è in acqua.

E il commissario tecnico Massimo Giuliani ha avuto parole di elogio per Furlan: «Matteo è stato bravissimo, ha fatto una gara tatticamente perfetta rispettando appieno le sue caratteristiche, ovvero restando con il gruppo fino al sesto giro. Poi, avendo una velocità più evoluta, si è agganciato ai primi e ha creduto di poter conquistare il posto sul podio senza sprecare molte energie o almeno quelle giuste per non cedere nelle ultime battute della gara. Ha chiuso questo mondiale con la consapevolezza di essere diventato un atleta di grande livello. Due bronzi mondiali al collo non sono una cosa che accade tutti i giorni, anche se entusiasmo e autostima aiutano a crescere e a migliorare».
Ultimo aggiornamento: 12:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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