L'orso avvistato è Madi, l'esemplare
che vive fra Veneto e Slovenia

Mercoledì 13 Maggio 2015
L'orso Madi ripreso da una foto trappola a Polcenigo (Pordenone)
4
POLCENIGO (Pn) – L’orso avvistato nei giorni scorsi in regione in diversi punti della media pianura friulana, da Codroipo (Udine) a Fogliano di Redipuglia (Gorizia) in direzione Slovenia, potrebbe essere proprio Madi, l’esemplare ben noto ai ricercatori dell’Università di Udine che nel maggio del 2013 lo avevano dotato di collare satellitare.



Catturato, liberato dal collare in comune di Polcenigo (Pordenone) nella notte fra 27 ed il 28 aprile 2015, è possibile che Madi, dopo qualche giorno, abbia iniziato la sua marcia attraversano la media pianura friulana, in punti estremamente antropizzati, vicini ai centri abitati e ad arterie trafficate. Un comportamento simile a quello che l’orso Madi aveva adottato nella primavera del 2014, quando arrivò a soli 3 chilometri dal centro di Conegliano. Ora, soltanto le risultanze genetiche potranno ora confermare che si tratti, anche stavolta, proprio di lui.



Le tracce di Madi si erano perse nel giugno del 2014, quando, in maniera imprevista, il collare aveva smesso di funzionare. A febbraio 2015, rilevata la presenza di Madi grazie a fotocamere a infrarosso, i ricercatori hanno potuto verificare che il collare non si era staccato dall’animale.



A questo punto era scattata l’operazione, durata oltre due mesi, di ricattura di Madi finalizzata a liberare l’orso del collare. La cattura e liberazione avvenuta in comune di Polcenigo, è stata possibile grazie alla collaborazione con il personale della Provincia di Udine e al supporto della locale stazione forestale regionale e dal personale della provincia di Pordenone.



Per togliere il collare a Madi, l’operazione di cattura è durata due mesi, periodo in cui l’animale ha pian piano iniziato a “familiarizzare” ed entrare nella gabbia predisposta dai ricercatori. La gabbia, trasportata in loco dalla zona di Lusevera, Gran Monte (Udine), era la stessa che aveva consentito la prima cattura di Madi nel 2013, ma anche dell’orso Alessandro, nel 2014.



Al momento della cattura, l’orso presentava buone condizioni corporee. L’uso prolungato del collare, anche in ragione della notevole crescita corporea aveva creato soltanto leggere abrasioni. Anche per questo motivo i ricercatori hanno deciso di non ri-collarare Madi e di riconsegnarlo alla natura libero di qualsiasi strumento elettronico.



Proprio per evitare di apporre collari che possano in qualche modo influire sulle condizioni di benessere degli animali, l’Università di Udine ha da sempre utilizzato collari “a tempo” dotati di sistemi di distacco automatico e recentemente anche di sistemi di distacco a distanza. L’uso dei collari satellitari rimane, infatti, il solo strumento che permette lo studio degli animali (per Madi è stato possibile raccogliere oltre 2000 posizioni e scoprire la tana di letargo) e la loro conservazione.



La presenza del collare ha consentito di ottenere una sorta di moratoria al possibile abbattimento in territorio sloveno e di fatto di migliorare le strategie di controllo per gli orsi che si presentano in zone antropizzate. Proprio come avvenuto in questi giorni, nel caso dell'orso che da Codroipo si è spinto a Fogliano.



Al tempo della prima cattura, nel 2013, l'orso Madi aveva 3 anni e pesava circa 100 chili. Nel 2015, al momento della ricattura, aveva raggiunto oltre il 140 chili. In questi due anni, l’individuo ha percorso quasi 2 mila chilometri, spostandosi dalle Prealpi Giulie alle Alpi Giulie e alle Alpi carniche, dove ha effettuato il primo letargo. Si è poi spostato in Austria, dietro il monte Coglians. Nella primavera del 2014 ha puntato verso il Veneto, attraversando il saurano, il fornese, seguendo il Piave e giungendo prima in Cansiglio e arrivando a 3 chilometri dal centro di Conegliano (Treviso), traversando la piana di Pieve di Soligo o giungere a poche centinaia di metri dalla periferia di Vittorio Veneto e Maniago.



Nel corso degli ultimi giorni, il Corpo forestale regionale Fvg ha seguito gli spostamenti dell'orso che ha attraversato la media pianura friulana danneggiando alcune arnie. In considerazione del rischio legato ad incidenti nel corso dell'attraversamento di strade, autostrade e ferrovie, gli spostamenti sono stati monitorati costantemente anche dalle squadre di intervento rapido, con l'appoggio dei Carabinieri, della Polizia stradale, delle squadre comunali della Protezione civile. La società Autovie Venete ha provveduto a monitorare il traffico veicolare e Rete ferroviaria Italiana a rallentare quello ferroviario nei tratti e nei periodi individuati dai tecnici quali più a rischio.



Rimangono valide le norme cautelative di comportamento che prevedono di non avvicinarsi mai ad un orso e l'obbligo di notificare alla sala operativa della Protezione civile della Regione Fvg (800 500 300) eventuali avvistamenti o altri

indici di presenza.











Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci