PORDENONE - Avevano progettato e realizzato una macchina capace di captare le oscillazioni bioenergetiche dei malati e di elaborarle per individuare terapie personalizzate. L’aveva chiamata "omeobiorisonanza". Ruggero Corai, 67 anni, di Fiume Veneto, è chiamato a difendersi dall’accusa di esercizio abusivo della professione medica. Ieri è cominciato il processo. Sono stati sentiti otto testimoni della pubblica accusa, ma tutti hanno preso le difese di Corai. «Con le sue erbe stavo meglio». Oppure: «A me ha fatto solo del bene e voi lo processate». E ancora: «Mio marito aveva la Sla, sapevo che non c’era nulla da fare, ma con le sue cure stava meglio».
Ultimo aggiornamento: 11:17
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