L'attrazione fatale? E' tutta
merito del profumo di mughetto

Venerdì 27 Febbraio 2015 di Daniela Boresi
Una scena del celebre film "Attrazione fatale"
PADOVA - Attrazione fatale per un fisico statuario, gambe chilometriche e seni turgidi? Certo che no, non sono le scollature abissali o gli occhioni da cerbiatto ad accendere il desiderio. L’approccio altro non è che una questione di naso. A dare fuoco alle polveri è infatti il profumo di mughetto, non di certo quello che si acquista in profumeria, ma quello che un "sesto senso" sarebbe in grado di scovare nell’altro sesso. A dirlo sono gli esperti che hanno condotto uno studio in materia di olfatto, desiderio e fertilità. «È noto come molti animali, tra cui i mammiferi, riconoscano e siano attratti dal partner da particolari stimoli odorosi – spiega il professor Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova – e, nonostante sia pensiero comune che l’olfatto nell’uomo non abbia la stessa valenza, è noto che una quota importante del codice genetico umano è delegato all’olfatto».

Che il naso rivestisse un ruolo fondamentale nella seduzione è comunque storia nota. Viene alla mente il protagonista del capolavoro indiscusso di Patrick Süskind "Il profumo" che cercava di distillare "l’essenza del profumo della donna". O ancora il film "Profumo di donna", tratto dal romanzo "Il buio e il miele" di Giovanni Arpino, dove era l’odore incantevole di una femmina a guidare lo sguardo spento di un militare in pensione. Insomma nel sesso, il naso rivendica la sua parte. E colpevole di questo interruttore della passione sarebbe proprio il "profumo di mughetto". Nei maschi il recettore olfattivo "OR1D2" (e qui a parlar di scienza la passione un po’ s’affloscia) sembra infatti favorire la capacità di riconoscere una particolare sostanza sintetica che ricorda il mughetto e che si chiama Bourgeonal. «È curioso come tale recettore non sia espresso solo a livello nasale, e quindi accenda la miccia – spiega lo studio – Ma anche sulla coda degli spermatozoi umani dove appare in grado di guidare la propulsione degli stessi verso la stessa molecola odorosa». Diciamo, un accerchiamento.

Ed è proprio partendo da queste considerazioni che un gruppo di medici e biologi dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova – guidati dai professori Carlo Foresta e Alberto Staffieri, direttore della clinica Otorinolaringoiatrica, con il dottor Giancarlo Ottaviano, ricercatore, ha condotto una serie di ricerche tese ad approfondire l’influenza dell’olfatto sull’infertilità di coppia e sul desiderio sessuale.

«Un primo lavoro ipotizzava che una possibile causa d’infertilità potesse essere proprio una minore sensibilità (olfattiva e spermatica) verso il "profumo di mughetto" – spiegano i ricercatori – Uno studio successivo ha evidenziato una stretta relazione tra desiderio sessuale e sensibilità olfattiva nel maschio. In particolare, tanto maggiore era la sensibilità olfattiva per il Bourgeonal, tanto più elevato era il desiderio sessuale». Ma ancora la telenovela del mughetto e dell’attrazione non è finita. I risultati dell’ultima ricerca hanno valutato la relazione tra sensibilità olfattiva, desiderio sessuale e concentrazione di testosterone ematico. I ricercatori hanno confermato che la sensibilità olfattiva è strettamente legata all’istinto sessuale ed hanno dimostrato per la prima volta che entrambi gli aspetti sono condizionati dai livelli circolanti di testosterone. Chi ha meno testosterone è meno sensibile al "mughetto" e quindi meno attratto. Diciamo che la scienza sicuramente aiuta, ma un po’ uccide la poesia. E per ricondurre quello che dovrebbe essere l’atto romantico per eccellenza nel suo giusto alveo, basta ricordare che quello di mughetto è un profumo meraviglioso e che anche il fiore che lo emana è quanto di più delicato possa esistere. Scienziati permettendo.
Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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