Tendopoli, Bitonci attacca il prefetto:
«Non ha rispettato gli accordi presi»

Martedì 25 Agosto 2015 di Luisa Morbiato
Tendopoli, Bitonci attacca il prefetto: «Non ha rispettato gli accordi presi»
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«Contrariamente agli accordi presi con il Prefetto il numero degli immigrati all'ex Prandina continua a crescere, questo è contrario agli accordi presi con la Prefettura lo dico chiaramente: mi aspetto che il 2 settembre l'ex caserma venga liberata. Quello spazio deve diventare come previsto il grande parcheggio turistico e non solo della città, altro che tendopoli per i clandestini». È deciso il sindaco Massimo Bitonci che ricorda il colloquio intercorso col Prefetto Patrizio Impresa di fine luglio che aveva parlato di graduale alleggerimento e quindi smantellamento definitivo del centro di prima accoglienza dove invece continuano gli arrivi. E nel consiglio comunale di ieri, dove era prevista la discussione di diverse mozioni, è stata proprio la situazione dell'ex caserma a scaldare gli animi. Una discussione che ha visto intervenire quasi tutti i consiglieri anche quelli "accusati di essere poco presenti" come ha puntualizzato il sindaco. «Non sono l'avvocato di Nicola Lodi definito assenteista - dice Bitonci - ricordo che ci sono molti modi di fare il consigliere: c'è chi sbraita come alcuni dell'opposizione e c'è chi lavora in silenzio per la città. Mi stupisco che chi dovrebbe conoscere il funzionamento della macchina comunale stia dietro le porte a origliare non considerando il lavoro dei consiglieri». Lo stesso Lodi precisa: «Svolgo il mio compito con discrezione e non mi interessa apparire». Il fuoco alle polveri è nato dalla mozione del capogruppo della Lega, Davide Favero, che ribadiva il no al centro di prima accoglienza nel centro storico cittadino, invitando i consiglieri a dire no agli immigrati a Padova dare un futuro ai figli. Solo il dialogo serve e non la guerriglia. Pronta la replica del consigliere Mariella Mazzetto che ha invitato Foresta a passare nel posto che gli spetta ossia sui banchi dell'opposizione. Gianni Berno del Pd ha ricordato le parole pronunciate nel 2011 dall'allora ministro Maroni e dal governatore Zaia in tema di accoglienza, chiedendo il ritiro della mozione definita "inutile non degna di essere presentata in consiglio". Berno come poco dopo Umberto Zampieri, Andrea Micalizzi, Claudio Piron, Massimo Bettin ed Enrico Beda hanno condiviso il giudizio del collega di partito puntualizzando il valore dell'accoglienza e invitando l'amministrazione ad agire come accade in altri Comuni, anche a Verona, a sottoscrivere ad esempio il protocollo d'intesa con la Prefettura per dare la possibilità ai profughi di svolgere lavori utili alla città che li ospita. A replicare l'assessore Stefano Grigoletto, il capogruppo della civica Bitonci, Alain Luciani e lo stesso Favero che con diversi accenti hanno ribadito la posizione della maggioranza. Sempre sull'accoglienza è stata incentrata anche la successiva mozione presentata dai consiglieri 5 Stelle Giuliano Altavilla e Francesca Betto. I due hanno incentrato l'intervento sull'accoglienza consapevole come è stata definita riportando il dibattito sul possibile impiego dei profughi nei lavori socialmente utili per la città evitando anche tensioni dovute all'inattività. A rispondere Luciani che ha affermato: «Vorrei vedere il vostro impegno anche in favore dei padovani, e pretendo che anche il Prefetto si muova per trovare alloggio ai padovani che vivono in auto schiacciati dalla crisi».
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