Caterina insultata dagli animalisti:
gli scienziati la difendono

Sabato 28 Dicembre 2013 di Mauro Giacon
Cateria Simonsen e la scienziata Ilaria Capua
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PADOVA - «Primo: le minacce di morte su Facebook sono da condannare comunque. Detto questo, mi ha colpito la maturità con cui questa studentessa ha dimostrato di capire il problema: ci sono ambiti come la caccia in cui sacrificare vite animali non è necessario. Invece la ricerca scientifica è l’unico ambito nel quale il sacrificio è necessario, proprio per salvare vite umane. È un veterinario, ma si rende conto che questa sperimentazione è un male necessario, lei che per prima vuole curarli».

Ilaria Capua, veterinaria, scienziata di fama internazionale e oggi parlamentare di Scelta civica, non si limita a commentare il caso di Caterina Simonsen, la 25enne insultata perché ha detto di essere ancora in vita grazie alla sperimentazione sugli animali, ma approfondisce. «Chi è contrario alla sperimentazione animale allora non dovrebbe curarsi con alcun farmaco e vivisezione è un termine ottocentesco lontano dall’oggi».

La mamma di Caterina. «È un momento difficile, abbiamo un sacco di cose da fare e certo questa vicenda non facilita le cose».

Così la mamma di Caterina Simonsen, la 25enne padovana affetta da quattro malattie rare che nei giorni scorsi è stata coperta da insulti e minacce di morte dopo aver pubblicato una foto sul suo profilo Facebook in cui ringraziava la sperimentazione scientifica, condotta anche sugli animali, per averle permesso di vivere fino ad oggi. La giovane si trova ricoverata in questi giorni nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Padova per le consuete terapie.

Solidarietà per Caterina. Caterina è finita al centro di un dibattito più grande di lei. Di certo non immaginava che quella foto diffusa qualche giorno prima di Natale, quelle offese ricevute su Facebook, quei video accorati e sfocati con i quali ha risposto con garbo e pacatezza, suscitassero tutto questo. Perché Caterina Simonsen, la 25enne di Padova che ha ricevuto pesantissimi insulti dopo aver fatto notare che la sperimentazione animale le ha consentito di vivere, è in ospedale, dove combatte una quotidiana battaglia contro una serie di malattie che le rendono la vita già abbastanza complicata. E dove sta ricevendo una grande solidarietà, soprattutto dal web.

«Io sono ricoverata perché sto male. Non è il momento per interviste. Poi, comunque, la mia idea l'ho espressa in tre video. Per cui gradirei, almeno per adesso, di non essere disturbata. In questo momento vorrei visite solo di amici veri. Pace e bene, migliori auguri a tutti», ha scritto, in un appello su Facebook, rivolto soprattutto ai giornalisti che l'hanno cercata. E anche la mamma di Caterina, al suo fianco nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Padova per le terapie, ha chiesto un pò di serenità: «È un momento difficile, abbiamo un sacco di cose da fare e certo questa vicenda non facilita le cose». La vicenda, però, continua a far discutere.

Dopo gli orribili insulti, in qualche occasione c'è stato anche chi le ha augurato addirittura la morte, a lei sono arrivati in questi giorni migliaia di messaggi di solidarietà. Fra cui quello della facoltà di veterinaria dell'Università di Bologna che Caterina frequenta, compatibilmente con le esigenze della sua salute. «Le offese e le minacce - ha detto il professor Pier Paolo Gatta, direttore del dipartimento di veterinaria - sono da respingere nel modo più categorico. Innanzitutto vogliamo fare sentire a Caterina la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, anche perché lei sta vivendo una vita difficile».

La vicenda ha finito per interessare anche la politica. Il senatore del Ncd Carlo Giovanardi, dopo aver espresso solidarietà alla giovane, ha chiesto alle associazioni, prima fra tutte la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente di Michela Vittoria Brambilla, di prendere le distanze in maniera netta dalle persone che hanno offeso Caterina. L'associazione della Brambilla ha affidato la risposta alla biologa Susanna Penco, ricercatrice dell'Università di Genova e malata di Sla, che ha condannato gli insulti e le minacce, ma ha anche invitato a non strumentalizzare questa situazione.

«Mi sconfortano - ha detto - le parole offensive verso la studentessa, poiché educazione e civiltà sono valori imprescindibili, ma non credo che i rimedi ai mali umani stiano nello studio fatto su esseri viventi diversi da noi: e tutto questo lo vivo sulla mia pelle. La sperimentazione animale può essere anticamera di cocenti delusioni. Ve ne sono molti esempi, anche riguardanti farmaci in commercio».

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Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 09:26

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