ESTE - A giudicare dai pasti offerti ai giornalisti che - assicurano - sono gli stessi offerti ai profughi, nella mensa dell'istituto Salesiano di Este non si mangia poi così male, non tanto almeno da giustificare la rivolta dell'altro giorno.
Il menù prevede: riso al pomodoro, chele di granchio, piselli, patate e carote e frutta per finire, insieme a pane e acqua a volontà.
La cooperativa Ecofficina di Battaglia Terme gestisce 8 centri per i profughi in Veneto e il cibo è lo stesso per tutti.
Il menù servito ai profughi
Il cibo è cotto nelle cucine di Saccolongo o Monselice e dietro ai fornelli c'è anche un cuoco africano, molto attento alle usanze e a non servire carne di maiale.
Le porzioni sono pantagrueliche: «Agli ospiti diamo 230 grammi di pasta - spiega il vicepresidente di Ecofficina, Gaetano Battocchio - e possono fare spuntire quando vogliono».
Per la cooperativa il motivo scatenante della protesta non è stato il cibo scadente, un pretesto, ma un problema unicamente di permessi di soggiorno.