«Profughi, parli la coscienza»
le parole di padre Voltan al Santo

Domenica 14 Giugno 2015 di Giovanni Lugaresi
«Profughi, parli la coscienza» le parole di padre Voltan al Santo
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PADOVA - Esaltazione e riflessione, esempio e azione, con un grande amor di Dio, per la giustizia per i poveri, i deboli, e contro i soprusi dei potenti. In questi terminii si può riassumere il significato degli interventi che alla fine della processione antoniana hanno fatto il ministro provinciale dei frati minori conventuali padre Giovanni Voltan e il sindaco Massimo Bitonci.



Naturalmente, soprattutto alla luce della non facile problematica dell'emergenza umanitaria di persone profughe, come sottolineato dal religioso. Il quale ha aggiuntio che «intorno al tema dell'accoglienza, ciascuno dopo essersi documentato e avere ascoltato la propria coscienza, ha diritto di dire ciò che pensa. Può essere un gran bene poterci confrontare su ciò che ci fa paura, sui disagi che proviamo, sui punti critici ed anche su possibili soluzioni e possibilità che intravvediamo. Non è facile infatti, nella complessità sociale di oggi, cercare di capire le situazioni, individuare "come" fare il bene». Per i cristiani, in tutto questo processo, «la bussola imprescimdibile resta il Vangelo». Per cui, occorre «chiedere al Santo di aiutare e illuminare le amministrazioni locali, i governanti, ma anche a noi cittadini di ogni estrazione: ci illumini peer ricercare e fare il bene comune».

Bitonci, a sua volta, ha indicato nell'unità, povertà, pazienza, aiuto ai poveri, le virtù antoniane. Ha ringraziato quanti sono impegnati in opere di carità nei confronti dei cittadini bisognosi. E ha avuto parole di considerazione nei confronti della comunità ecclesiale, per la quale le porte del Comune sono sempre aperte per un confronto e una collaborazione per il bene di tutti. Parole di particolre ringraziamento ha avuto infine per il vescovo Mattiazzo.

Il saluto finale, prima della benedizione con la reliquia del Dito del Santo impartita da padre Voltan, l'ha rivolto il delegato pontificio Giovanni Tonucci.

La processione è stata molto partecipata, con la presenza anche di croati, ucraini, polacchi che lavorano a Padova nei loro costumi nazionali.
Ultimo aggiornamento: 12:06

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