PADOVA - Entra puntuale come un orologio svizzero, dà una sbirciata alle raccolte di poesia, talvolta sfoglia i classici, talaltra butta un occhio su filastrocche per bambini o legge i titoli dei dvd. Poi va dritta sul divanetto, ci si accomoda sopra, si sistema e dorme. Per un'ora, un'ora e mezza. Spesso russa. Spesso sogna. Tutti i pomeriggi, da dieci anni a questa parte. Una vecchietta, capelli bianchi e abiti semplici ma puliti e curati, fare ordinato, modi garbati, è un'habituè della libreria Feltrinelli di Padova.
Chi sia nessuno gliel'ha mai chiesto, e su di lei è nata una piccola, ma luminosa, leggenda metropolitana. Da Feltrinelli, dice senza troppa meraviglia il direttore Carlo Galuppo, vige la democrazia. «È una buona signora, non dà fastidio a nessuno: si mette in un angolo appartato, su una poltrona al piano terra, vicino alle scale». Da queste parti si presenta una volta al mese anche una clochard: lascia buste e sacchetti fuori dal negozio, varca la soglia e, lei sì, inizia a leggere fisso. I suoi preferiti, i libri di sociologia.
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Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 19:07
Chi sia nessuno gliel'ha mai chiesto, e su di lei è nata una piccola, ma luminosa, leggenda metropolitana. Da Feltrinelli, dice senza troppa meraviglia il direttore Carlo Galuppo, vige la democrazia. «È una buona signora, non dà fastidio a nessuno: si mette in un angolo appartato, su una poltrona al piano terra, vicino alle scale». Da queste parti si presenta una volta al mese anche una clochard: lascia buste e sacchetti fuori dal negozio, varca la soglia e, lei sì, inizia a leggere fisso. I suoi preferiti, i libri di sociologia.
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