"Fuori la verità per Mauro", protesta
nella notte degli ultras del Padova

Domenica 2 Agosto 2015
"Fuori la verità per Mauro", protesta nella notte degli ultras del Padova
6
PADOVA - "Mauro Guerra, fuori la verità" è la scritta sul grande striscione appeso nella notte a Padova che allude chiaramente al 33enne ucciso mercoledì scorso da un carabiniere a Carmignano Sant'Urbano, nella Bassa padovana, dopo un tentativo di fuggire a un Trattamento sanitario obbligatorio.



Ad appendere lo striscione nella notte a un cavalcavia, sono stati gli ultras del Padova. Ne dà notizia la pagina facebook di Padova Goal che rivendica l'iniziativa e ottiene oltre 100 mi piace su Fb.



Intanto stasera a Carmignano dalle 21,30, ci sarà una fiaccolata in memoria di Mauro Guerra.



INDAGINI - Ci sono due filmati sulla tragedia di Carmignano di Sant'Urbano. Due riprese fatte con i cellulari che ricostruirebbero la fuga, l'aggressione al vicebrigadiere dei carabinieri e l'uccisione di Mauro Guerra: sono già stati consegnati al pubblico ministero di Rovigo, Fabrizio Suriano, che sta indagando sulla tragedia. Ebbene, si tratterebbe di due filmati fatti dagli uomini dell'Arma che riprenderebbero il giovane mentre picchia violentemente il vicebrigadiere Stefano Sarto, che era riuscito ad infilargli una manetta ad un polso. E riprenderebbe il maresciallo Marco Pegoraro, comandante i carabinieri di Sant'Urbano, che spara due colpi in aria e poi mira al braccio del giovane che continua a picchiare il vicebrigadiere anche dopo essere stato ferito.



L'autopsia sul corpo di Mauro Guerra conferma le prime risultanze investigative. Dall'esame del cadavere, compiuto dal medico legale Lorenzo Marinelli in presenza dei consulenti di parte, Luca Massaro per la difesa e Giovanni Cecchetto per la parte offesa, è emerso che un solo proiettile ha provocato la morte di Mauro Guerra, deceduto per le conseguenze di un'emorragia interna. Due fori, uno in entrata e l'altro in uscita, suffragano la ricostruzione fornita dai carabinieri. Il colpo sparato dalla pistola del maresciallo Pegoraro ha leso il fegato e altri organi vitali del buttafuori. «È una prima conferma del fatto che Pegoraro ha sparato per difendere il collega a terra. Il maresciallo è consapevole di avere ucciso un uomo ma è intervenuto per salvare la vita di Sarto», dice l'avvocato Stefano Fratucello, difensore del militare. Il pubblico ministero Suriano ha iscritto il maresciallo Marco Pegoraro nel registro degli indagati con l'ipotesi d'accusa di omicidio colposo. Il maresciallo Pegoraro è un sottufficiale stimato e con una carriera di tutto rispetto. Da qualche giorno è in congedo.



Altri particolari sul Gazzettino in edicola il 3 agosto
Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 11:14

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci