Incidenti, record per gli stranieri
Autoscuole: «Corsi gratis per loro»

Giovedì 13 Novembre 2014 di Nicoletta Cozza
Incidenti, record per gli stranieri Autoscuole: «Corsi gratis per loro»
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PADOVA - Raramente conoscono le regole del Codice della Strada. E se a questo si aggiunge il fatto che in molti casi hanno difficoltà a condurre gli autoveicoli, il risultato è inquietante. Non è un caso, infatti, che sia in aumento il numero degli stranieri che vengono coinvolti in incidenti stradali, a volte anche con conseguenze drammatiche.



Un problema sentito a livello nazionale, ma che pure a Padova sta diventando un fenomeno molto preoccupante, come dimostra il fatto che i titolari delle autoscuole, tramite i loro rappresentanti di categoria hanno inoltrato istanze al ministero dichiarandosi persino disponibili a tenere dei corsi di guida agli stranieri persino gratis, o a tariffe simboliche.



Il nocciolo della questione è che l’Italia ha stipulato un accordo con una miriade di Paesi, in base al quale è possibile effettuare la conversione della patente comunitaria ed extracomunitaria con modalità banalissime: per esempio, in quest’ultimo caso sono sufficienti due versamenti, uno di 9 e l’altro di 32 euro, per consentire all’immigrato in possesso di patente rilasciata in terra d’origine di vedersi rilasciare dalla Motorizzazione il permesso di guidare in Italia. Non ci sono esami, dunque, nè di teoria, nè di pratica per chi arriva da Sri Lanka, Romania, Macedonia, Turchia, Moldavia, Tunisia, Lettonia. Ma l'elenco degli Stati è lunghissimno e in certi casi si tratta di realtà dove la patente si può acquistare con pochi soldi e senza dover superare prove di nessun genere.



Ma quali sono gli errori più frequenti che commettono gli stranieri che guidano sulle nostre strade? Dai dati raccolti dalle scuole guida risulta principalmente che non sanno usare cambio e frizione, e che tengono il pedale di quest’ultima pigiato anche nelle curve, o nell’affrontare una rotatoria: è evidente che, in presenza di asfalto bagnato, o sdrucciolevole per qualsiasi ragione, l’eventualità che il mezzo slitti pericolosamente e vada dritto, è davvero elevatissima. C’è poi un altro dato, ugualmente allarmante: gli immigrati al volante in tanti casi non sanno come spostarsi da una corsia all'altra e quindi lo fanno anche all’ultimo secondo, incuranti del fatto che da dietro stia magari arrivando un altro mezzo. Inoltre, non conoscendo la segnaletica orizzontale e verticale, non esitano a fare l’inversione di marcia anche dove è vietato e molto pericoloso.



«Non tutti coloro che hanno patenti straniere - spiega Olindo Beggiato, segretario provinciale dell’Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e studi di consulenza automobilistica), a cui fanno capo 70 autoscuole padovane - danno garanzie di saper guidare e di conoscere la teoria. Spesso li vediamo al volante di mezzi pesanti, sia perché arrivano in Italia per trasportare merci, sia perché qui fanno gli autisti: la maggior parte di questi "autisti" non sa quando deve essere data la precedenza, o come ci si regola nelle rotatorie. Le nostre associazioni nazionali hanno sollevato la questione al Ministero, sostenendo la necessità che tutti debbano sostenere almeno una prova di guida prima di condurre un veicolo sulle strade italiane. Invece finora l’appello è rimasto inascoltato. Un paradosso è che invece queste prove le debba sostenere chi proviene dagli Usa, dove la patente si consegue dopo un esame serio,e non, per esempio, chi proviene dal Marocco. Speriamo cambi qualcosa, anche perché qui in Italia il cittadino per ottenere la patente è obbligato ad affrontare un esame impegnativo a cui deve arrivare per forza di cose preparato e e dopo avere effettuato almeno sei ore di scuola guida obbligatorie».
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