Terrore nel park dell'ospedale:
si ferma con l'auto, aggredita

Mercoledì 24 Dicembre 2014 di Cesare Arcolini
L'ospedale di padova
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PADOVA - Aggredita nel parcheggio dell'ospedale e costretta alle cure del pronto soccorso. Nei guai l'autista di un furgone. La vittima è una donna di 46 anni, M.S. che lavora all'interno dell'azienda ospedaliera nel settore amministrativo.

L'altra mattina si è recata a lavorare al volante della sua auto. Stava cercando parcheggio.



Ad un tratto, come spesso succede, si è spento il motore della sua auto. La donna non ha neppure fatto in tempo a riaccendere il motore che il conducente di un furgone che le era dietro ha cominciato ad inveire e ad offenderla.

«Sembrava una banale discussione tra automobilisti - ha riferito ancora sotto choc l'impiegata - sono scesa dalla mia auto per scusarmi con l'autista del mezzo e dirgli che non era necessario fare tutto quello show per pochi secondi d'attesa».



L'uomo, che lavora per una nota azienda del settore della ristorazione, ha vissuto il gesto della quarantaseienne come una provocazione. È sceso dal furgone, l'ha malmenata e spinta lontano. Nell'occasione M.S. oltre ad un grande spavento, ha riportato una distorsione al dito pollice della mano sinistra. È stata poi dimessa con otto giorni di prognosi.

La furia dell'autista non si è però placata. Mentre la donna chiedeva aiuto ad alcuni testimoni, l'aggressore è salito sulla sua Suzuki, ha messo in folle e ha spinto contro un muro il veicolo. Quando ha sentito che la proprietaria del mezzo era al telefono con i carabinieri ha finto un malore. Poi si è rialzato da terra ed è fuggito con il suo furgone. La donna, che nel frattempo era riuscita a segnarsi il numero di targa del mezzo, è andata al pronto soccorso. Si è poi rivolta al posto di polizia dell'ospedale per segnalare la disavventura. È scattata nei confronti del dipendente della ditta di ristorazione una denuncia per aggressione e appropriazione indebita del mezzo con procurato danno. «Chiedo giustizia per quanto è accaduto - ha detto ieri M.S. - una furia simile per un episodio così banale non me la sarei mai aspettata. Quell'uomo poteva farmi ancora più male, sembrava fuori di sè. Mi ha rivolto parole irripetibili quando bastava armarsi di dieci secondi di pazienza e tutto sarebbe finito». L'impiegata amministrativa, che lavora in ospedale da una decina d'anni, ha ricevuto la solidarietà dei colleghi.
Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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