PADOVA - Ora l'ex doge del Veneto contrattacca e querela un... sacerdote. L’ex Governatore Giancarlo Galan ha infatti citato per diffamazione il viceparroco di Torre di Padova, don Francesco, che durante l’omelia della messa da lui celebrata il 22 febbraio scorso aveva paragonato il politico agli arresti al diavolo, parlando della vicenda giudiziaria legata allo scandalo del Mose, per cui lo stesso Galan ha già patteggiato 2 anni e 10 mesi e ha pagato 2,6 milioni di euro.
Quella mattina don Francesco aveva parlato del diavolo con i fedeli definendo Galan «Satana corrotto e tentatore» e adeguando le parabole del Vangelo ai fatti della vita. Nel mirino del prete le banche che finanziano il mercato delle armi e la vicenda Mose. In pratica, aveva sostenuto il sacerdote, le ville che Galan si era fatto ristrutturare “grazie” ai soldi delle tangenti, sarebbero un grave monito da aver ben presente per sapere cosa è giusto e cosa sbagliato. In verità il sacerdote di San Michele aveva poi definito diavolo anche quelle banche disposte ad offrire finanziamenti all’industria militare e servizi in appoggio al commercio di armi in Nord Africa e il Medio Oriente. In particolare, il sacerdote si era scagliato contro la Deutsche Bank.
Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 07:14
Quella mattina don Francesco aveva parlato del diavolo con i fedeli definendo Galan «Satana corrotto e tentatore» e adeguando le parabole del Vangelo ai fatti della vita. Nel mirino del prete le banche che finanziano il mercato delle armi e la vicenda Mose. In pratica, aveva sostenuto il sacerdote, le ville che Galan si era fatto ristrutturare “grazie” ai soldi delle tangenti, sarebbero un grave monito da aver ben presente per sapere cosa è giusto e cosa sbagliato. In verità il sacerdote di San Michele aveva poi definito diavolo anche quelle banche disposte ad offrire finanziamenti all’industria militare e servizi in appoggio al commercio di armi in Nord Africa e il Medio Oriente. In particolare, il sacerdote si era scagliato contro la Deutsche Bank.
