Morto in gita, altri dubbi sulla notte
della tragedia: gli amici intercettati
per 20 giorni: «Nessun passo falso»

Venerdì 19 Giugno 2015 di Redazione Online
Morto in gita, altri dubbi sulla notte della tragedia: gli amici intercettati per 20 giorni: «Nessun passo falso»
6

PADOVA - Trapelano nuove indiscrezioni sulle indagini per la morte di Domenico: per 20 giorni ci soo state intercettazioni telefoniche a tappeto sui possibili coinvolti nella vicenda e non sarebbero emersi «comportamenti anomali» o «indicazioni di responsabilità».

Se c’era un segreto, insomma, i compagni di classe di Domenico Maurantonio sono riusciti a custodirlo.

Nonostante le pressioni degli investigatori e la tensione accumulata con l’avvicinarsi degli esami di maturità: quindi a 50 giorni dalla morte del 19enne studente del Nievo neppure i test scientifici sono stati in grado di provare che la notte del 10 maggio scorso nel corridoio del quinto piano dell’hotel Da Vinci di Milano fosse presente qualcun altro mentre il 19enne precipitava dal davanzale della finestra dell'hotel. Ma le indagini non sono finite. In Procura aspettano i risultati definitivi dei test del Dna sul (poco) materiale genetico trovato sotto le unghie dello studente e l’analisi cinetica della caduta. E, questa la sola voce ufficiale uscita da Palazzo di Giustizia, «non è ancora stato possibile escludere alcuna ipotesi né arrivare ad una ricostruzione “plausibile” di quanto successo in quella tragica gita».

Parole che continuano a far sperare i genitori di Domenico aggrappati alla speranza di comprendere come e perché il loro figlio sia morto durante la gita a Milano. «Le voci uscite in queste ore e attribuite agli inquirenti sono prive di qualsiasi fondamento - spiega il padre Bruno Maurantonio -. Le indagini non sono chiuse, sono solo illazioni. Non crediamo fosse solo. Continuiamo ad avere fiducia negli investigatori e nei magistrati». Certo è che, nonostante le speranze della famiglia, durante queste settimane di indagine non sono emersi neppure elementi che facciano pensare a una responsabilità indiretta dei compagni di classe. Intanto gli studenti del Nievo sono tornati sui banchi per la seconda prova della Maturità.

Una parte del loro racconto resta avvolta nel mistero, perché continua a sembrare improbabile che Domenico abbia bevuto pochi minuti prima di morie così tanto alcol (tasso nello stomaco da coma etilico) mentre tutti gli altri dormivano. Ma è altrettante improbabile che nonostante i ripetuti interrogatori e le intercettazioni anche in chat, i ragazzi non abbiano mai fatto passi falsi. «Ci hanno buttato addosso moltissimo fango, abbiamo sempre detto la verità», dicono i compagni.

Domenico potrebbe essere stato colpito da un malore? Perché non ha usato il bagno della stanza ma ha «sporcato» il corridoio dell’albergo? Forse per una goliardata (nessuna traccia di lassativo) era stato chiuso fuori dalla camera? Domande ancora senza risposta. Così come resta l’ipotesi di un gesto volontario, estremo, magari per l’imbarazzo e più probabilmente per il moltissimo alcol bevuto.

Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 08:54

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci