Fa causa all'Agenzia delle Entrate:
«Hanno sbagliato, voglio un milione»

Martedì 3 Dicembre 2013
Mauro Furlan e l'Agenzia delle entrate
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Un pioniere in tutti i sensi. Il suo infatti è il primo caso in cui viene promossa una causa contro gli accertatori dell'Agenzia delle entrate. Mauro Furlan, 50 anni, da 25 titolare del pub al Pioniere di Borgoricco, e del ristorante Kalispera di Dolo (Venezia), ha deciso di ribellarsi al sistema di accertamento dell'Agenzia e chiede un milione di euro di danni.

Tutto inizia da un accertamento da parte dell'Agenzia di Padova «con la contestazione a Furlan di un maggior reddito per oltre 500 mila euro, rispetto al dichiarato - spiega Federico Veneri avvocato di Dolo - La contestazione gli è stata mossa pur avendo gli accertatori constatato che la contabilità dell'imprenditore era in perfetto ordine, in linea con gli studi di settore e senza nessuna irregolarità».

Ma il ristoratore non ha mollato e, insieme al suo legale, si è rivolto al tribunale di Padova. «L'Agenzia ha utilizza parametri non affidabili e certi, per evidenziare un reddito maggiore di quello dichiarato - dice Furlan - e non pochi titolari di imprese, come me, si sono trovati sull'orlo della disperazione. Molti imprenditori e professionisti hanno gettato la spugna, pensando di trovarsi davanti ad un ente intoccabile ed è così che l'Agenzia si trova sulla coscienza anche vite umane. Ho deciso di ribellarmi al sistema accertamento, anche come senso di responsabilità per le 40 famiglie stipendiate alle mie dipendenze e che per 30 anni mi hanno dato fiducia».

La strategia difensiva ha messo sotto accertamento gli stessi accertatori. «Infatti - sostiene l'avvocato Veneri - spesso ci troviamo di fronte ad accertamenti erronei, infarciti di pregiudizi ed effettuati da persone non correttamente preparati e avulsi dalla realtà produttiva». Anche il giudice di Padova ha condiviso la tesi del legale di Furlan e ora il giudizio prosegue. «Forse l'era dell'intoccabilità e dello strapotere dell'Agenzia delle Entrate sta per finire - conclude l'avvocato - Questo sarebbe il primo caso in Italia, come confermato, nel corso della prima udienza, dagli stessi funzionari dell'Agenzia delle Entrate». Ora, grazie alla tenacia di Mauro Furlan e del suo avvocato, saranno gli accertatori a dover dimostrare di aver operato correttamente.
Ultimo aggiornamento: 18:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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