PADOVA - È arrivata in tribunale in compagnia della madre e della sorellina. Un metro e settanta d’altezza, di bella presenza, fisico statuario, capelli tinti di rosso, la sedicenne australiana ha parlato per quasi un’ora davanti al giudice per le indagini preliminari Lara Fortuna.
La ragazza ha raccontato nel dettaglio quanto accaduto nella notte tra il 17 e il 18 marzo scorsi. Assieme alla madre e alla sorellina aveva trascorso la giornata visitando Venezia. Poi avevano cenato in compagnia di D.M., il 34enne carabiniere che le ospitava nel suo alloggio all’Arcella. Lei aveva esagerato con l’alcol. Quando la madre e la sorella più piccola erano andate a dormire lei si era trattenuta con il padrone di casa. Nelle ore successive sarebbero avvenuti gli abusi. La ragazza sostiene di essere stata stordita. Non avrebbe saputo chiarire se il carabiniere l’ha drogata o le ha fatto ingerire qualche sostanza allucinogena. Al mattino la madre non l’ha più ritrovata nel letto accanto a sè. Ha scoperto che la sedicenne stava dormendo assieme al carabiniere.
La famiglia australiana era entrata in contatto con D.M. attraverso couchsurfing.com, il sito che offre l’opportunità di scambi di alloggi in tutto il mondo.
Ultimo aggiornamento: 12:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA La ragazza ha raccontato nel dettaglio quanto accaduto nella notte tra il 17 e il 18 marzo scorsi. Assieme alla madre e alla sorellina aveva trascorso la giornata visitando Venezia. Poi avevano cenato in compagnia di D.M., il 34enne carabiniere che le ospitava nel suo alloggio all’Arcella. Lei aveva esagerato con l’alcol. Quando la madre e la sorella più piccola erano andate a dormire lei si era trattenuta con il padrone di casa. Nelle ore successive sarebbero avvenuti gli abusi. La ragazza sostiene di essere stata stordita. Non avrebbe saputo chiarire se il carabiniere l’ha drogata o le ha fatto ingerire qualche sostanza allucinogena. Al mattino la madre non l’ha più ritrovata nel letto accanto a sè. Ha scoperto che la sedicenne stava dormendo assieme al carabiniere.
La famiglia australiana era entrata in contatto con D.M. attraverso couchsurfing.com, il sito che offre l’opportunità di scambi di alloggi in tutto il mondo.
