Funzionaria infedele, per le tangenti
faceva fatture con la ditta del marito

Martedì 15 Aprile 2014
Funzionaria infedele, per le tangenti faceva fatture con la ditta del marito
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PADOVA - Prometteva di bloccare o ritardare i tempi di pagamento delle cartelle esattoriali di Equitalia. Nelle sue funzioni (verificatrice e riscossore dell'Agenzia delle Entrate) poteva aiutare questa o quell'azienda, bastava allargare i cordoni della borsa. Sarebbe una tangente da 16mila euro complessivi, pagati in tre tranches, quella che ha fatto finire nei guai, Pasqua Rostin, 61 anni, funzionaria della sede padovana di via Turazza.

Ieri mattina i finanzieri della compagnia di Cittadella, coordinati dal pubblico ministero Sergio Dini, l'hanno raggiunta in ufficio.

Le è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare con cui il giudice Mariella Fino ha disposto gli arresti domiciliari per concussione per induzione. La funzionaria è stata poi accompagnata nella sua abitazione di via Brunelleschi. L'inchiesta era decollata nel novembre scorso quando due fratelli, contitolari di una piccola azienda meccanica di Loreggia, avevano presentato una dettagliata denuncia alla Guardia di finanza. Erano stanchi di subìre pressanti richieste di denaro da parte della funzionaria. Fino al settembre dell'anno precedente avevano pagato fior di quattrini: 16mila euro in tre diversi momenti. I due fratelli conoscevano la funzionaria da un paio d'anni. Pasqua Rostin era a conoscenza del fatto che i due imprenditori avevano un contenzioso con cartelle per circa mezzo milione di euro. Erano in difficoltà con i pagamenti. La funzionaria si sarebbe offerta di aiutarli millantando poteri che non aveva: avrebbe promesso ai due fratelli di bloccare o comunque ritardare i pagamenti. Alla madre dei due imprenditori avrebbe addirittura paventato il rischio - inventato di sana pianta - del possibile arresto del figlio. Spaventati a morte, i titolari dell'azienda di Loreggia avevano deciso di pagare.

Dopo la terza mazzetta hanno però deciso di ribellarsi. Si sono rivolti ad un legale e hanno sporto denuncia. Alle Fiamme gialle hanno consegnato anche un nastro in cui è stata registrata una conversazione con la donna. Dal dialogo emergerebbero con chiarezza le richieste concussorie. Il pm Dini ha disposto accertamenti patrimoniali e indagini bancarie sui conti e sui beni della donna. È già emerso che per una delle tre mazzette Pasqua Rostin avrebbe fatto emettere una fattura di pari importo dalla ditta del marito, per operazioni rivelatesi inesistenti. In Procura sono convinti di aver scoperto soltanto la punta dell'iceberg. Il giro di tangenti potrebbe essere ben più ampio di quanto accertato finora. L'auspicio è che altri imprenditori trovino il coraggio di denunciare le dazioni di denaro.

Ultimo aggiornamento: 16:05

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