PADOVA - I carabinieri di Abano Terme (Padova) hanno arrestato un uomo di 56 anni e una donna di 57, di Galzignano accusati di circonvenzione di incapace per aver convinto un 70enne di Battaglia Terme (Padova), in stato di temporanea infermità psichica a devolvere o consegnare a loro denaro. La stima è che la coppia sia riuscita a sottrarre al 70enne oltre 80 mila euro.
La vittima, privata di tutto, era stata messa a vivere in un garage dopo che i due avevano venduto anche la sua auto, una Fiat 500. Gli arrestati sono Andrea Duse e Immacolata Marongiu. L'accusa è condotta dal pm Vartan Giacomelli. La coppia avrebbe abusato dello stato di infermità psichica dell'anziano inducendolo - scrive il magistrato - «a compiere atti di disposizione patrimoniale per lui dannosi, in quanto lo accompagnavano personalmente presso gli sportelli della filiale di Battaglia Terme del Mps, per prelevare e trasferire dal suo conto corrente ingiustificati acconti in denaro, per un importo di circa 14.000 euro, di cui un bonifico bancario di 5.800 euro fatto eseguire in favore di Marongiu».
Inoltre lo avrebbero convinto a emettere un assegno circolare di 38.000 euro a loro favore, attingendo a somme derivanti dalla vendita dell'abitazione del 70enne.
Ultimo aggiornamento: 17:19
La vittima, privata di tutto, era stata messa a vivere in un garage dopo che i due avevano venduto anche la sua auto, una Fiat 500. Gli arrestati sono Andrea Duse e Immacolata Marongiu. L'accusa è condotta dal pm Vartan Giacomelli. La coppia avrebbe abusato dello stato di infermità psichica dell'anziano inducendolo - scrive il magistrato - «a compiere atti di disposizione patrimoniale per lui dannosi, in quanto lo accompagnavano personalmente presso gli sportelli della filiale di Battaglia Terme del Mps, per prelevare e trasferire dal suo conto corrente ingiustificati acconti in denaro, per un importo di circa 14.000 euro, di cui un bonifico bancario di 5.800 euro fatto eseguire in favore di Marongiu».
Inoltre lo avrebbero convinto a emettere un assegno circolare di 38.000 euro a loro favore, attingendo a somme derivanti dalla vendita dell'abitazione del 70enne.
I due si presentavano come persone interessate ad «aiutare il prossimo», e così carpivano la fiducia di anziani, o persone con deficit mentali, a cui apparentemente prestavano assistenza domiciliare, in realtà con la finalità di derubarle.
