Piccoli calciatori nella casa degli orrori:
prima film porno e poi le violenze sessuali

Mercoledì 16 Novembre 2011 di Lauredana Marsiglia
Una veduta di Croce d'Aune (foto Quick Service)
BELLUNO - Circuiva le sue piccole vittime nella casetta di montagna, presa in affitto da esercenti del posto. Lass, sulle pendici scoscese del Monte Avena, nella tranquilla borgata vacanziera di Croce d’Aune in comune di Pedavena (Belluno), T.B., 77 anni, trevigiano, massaggiatore di squadre di calcio, sottoponeva i giovani calciatori a trattamenti tutt’altro che di salute, obbligandoli a subire prevalentemente rapporti orali dopo averli sottoposti alla visione "preparatoria" di film pornografici. Tra questi anche una pellicola amatoriale dove lui compariva come protagonista assieme ad altri adulti.



Il gioco perverso dell’orco, ammantato dal nobile ruolo di generoso tuttofare di due club della Castellana, si è rotto nell’agosto scorso, quando un ragazzino di 15 anni ha deciso di vuotare il sacco davanti ai genitori, raccontando di quel rapporto orale subito dal massaggiatore durante la vacanza nella casa di Croce d’Aune. Era quella la sede scelta dall’anziano per agire indisturbatamente. Ci andava da anni e ogni anno portava con sè un ragazzino, come era accaduto al 15enne, bloccato tra l’altro da una frattura ad una gamba.



T.B. si trova ora agli arresti domiciliari su ordine di custodia cautelare firmato dal Gip di Belluno su richiesta del sostituto procuratore Roberta Gallego, che sta coordinando le indagini compiute dai carabinieri della compagnia di Castelfranco supportati anche dai colleghi della compagnia di Feltre.



In tre mesi e mezzo di indagini i militari hanno aperto le stanze buie di segreti custoditi da almeno 5 vittime, tante sono le denunce, che erano state ospiti a Croce d’Aune. Nella sua casa trevigiana, i carabinieri hanno inoltre sequestrato diverso materiale pornografico, tra i quali anche una cassetta dove lui stesso si esibiva in rapporti sessuali con altri adulti. Niente materiale pedopornografico, ma solo comuni pellicole hard che l’uomo avrebbe utilizzato anche per far cadere i ragazzini nella sua rete. Da un massaggio ad una visione di scene porno, fino agli atti sessuali sui ragazzini, il passo sembrava essere breve. Le piccole vittime, fisicamente già pronte per le prime esperienze sessuali, finivano per soccombere alle perversioni del pedo-massaggiatore.



Ma una volta finita la prestazione, dentro restava l’orrore per quanto accaduto: molti hanno preferito seppellire quei momenti sotto la coltre di una vergogna incancellabile, altri hanno trovato il coraggio di parlare, mettendo fino ad un dramma che andava avanti da anni, indisturbato. Perché le famiglie si fidavano di quell’uomo, considerandolo quasi un secondo padre i per i loro figli.

Invece l’orco, una volta salito tra le vette feltrine, trovava la situazione ideale per irretire i ragazzini, tutti di età tra 14 e 15 anni, invitandoli nella sua casetta a schiera presa in affitto.



Le indagini sono ancora in corso, per cercare di risalire ad altre possibili vittime e mettere assieme il quadro più esatto possibile delle malefatte perpetrate in tanti anni di "nobile" impegno a servizio del calcio giovanile.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA