«Marocchini di m...»: per il giudice
non è un'aggravante razzista

Giovedì 26 Novembre 2015
«Marocchini di m...»: per il giudice non è un'aggravante razzista
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DOMEGGE - È caduta l’aggravante del razzismo contro Mario Barbagallo, 27 anni, domiciliato a Domegge, accusato di aver minacciato, con tanto di coltello alla mano, una famiglia di marocchini. Una vicenda che parte da un presunto furto commesso ai danni di Barbagallo.
Il giudice, Domenico Riposati, lo ha condannato a 3 mesi di reclusione per la minaccia aggravata dall’uso del coltello, ad altri 3 per l’ingiuria e 4 di arresto per il porto abusivo d’arma. Il pubblico ministero Sandra Rossi aveva chiesto 8 mesi considerando i reati sotto il vincolo della continuazione e con l’aggravante dello sfondo razziale per aver detto "marocchini di m...".
I fatti si svolsero nel gennaio 2011, a Domegge.
Barbagallo avrebbe detto ai due della famiglia: «Abbiamo picchiato vostro fratello perché è un ladro. La legge la facciamo rispettare noi e se vi fate ancora vedere vi taglio la gola». Lo disse impugnando un coltello di 25 centimetri prelevato dal laboratorio del panificio.
Due giorni dopo, il 5 gennaio, Barbagallo, in concorso con un minore, e sempre con un coltello in mano, disse ad altri membri della stessa famiglia: «Marocchini di m..., andate via altrimenti vi tagliamo la gola». A questo punto il minore, con il dito, avrebbe mimato il gesto.
Il processo si è concluso ieri dopo la lunga udienza testimoniale del 21 gennaio scorso.
Le motivazione della decisione del giudice saranno depositate tra 90 giorni. Sarà interessante capire il passaggio che ha portato a far cadere l’aggravante del razzismo, materia che negli ultimi anni ha prodotto una giurisprudenza alquanto severa.
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