Il Piave non è solo sacro ma
anche pulito: promosso nei test

Martedì 6 Ottobre 2015 di Damiano Tormen
Il Piave non è solo sacro ma anche pulito: promosso nei test
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BELLUNO - Non serve scomodare i versi del Petrarca: il Piave è più che sufficiente. Anzi, promosso a pieni voti. Perché in quanto ad acqua ne ha di buona per davvero. Soprattutto nell'alto e medio corso e nella provincia di Belluno.

Lo rileva l'analisi periodica dell'Arpav sulle acque superficiali. I rilievi eseguiti con vari campionamenti, in punti diversi e in diversi periodi durante il 2014, hanno premiato in Veneto soprattutto i corsi d'acqua della provincia di Belluno. Quanto al piave, i pochi punti non ottimali dell'analisi chimica e biologica si concentrano verso la foce, tra il Trevigiano e il Veneziano.



IL PIAVE E I SUOI AFFLUENTI

Dei 47 punti di monitoraggio 42 (tutti quelli in provincia di Belluno) danno esito di elevata qualità. I restanti classificano l'acqua come di buona qualità. L'andamento pluriennale mostra un miglioramento progressivo negli ultimi anni, visto che nel 2012 erano diversi i rilevamenti classificati non al primissimo livello di qualità, anche in provincia di Belluno (sul torrente Ansiei, sul Rai, sul Biois, sul Colmeda e sul fiume Piave ad Alano).

L'analisi dello stato chimico conferma la qualità della risorsa idrica, anche se per alcune sostanze è stata riscontrata una presenza al di sopra del limite di allerta. Nell'acqua del torrente Rite (Cadore), ad esempio, sono state rinvenute tracce di nichel, mentre piombo è stato rilevato nelle acque del Rio Frari e del Rio Salere, e del torrente Medone (nel Bellunese), ma anche nel Rio Fontane e nel torrente Teva (in provincia di Treviso), e alla foce del Piave.

Tracce di tetracloroetilene sono presenti soltanto nel Sonna (a Feltre), mentre pesticidi sono presenti nel Piave all'altezza della foce, in provincia di Venezia.

Ancora: tracce di Toluene nel fiume Soligo, nel torrente Teva e nel Rio Fontane (in provincia di Treviso). L'unico sforamento rispetto allo standard di qualità ambientale riguarda la presenza di mercurio nel Rio Fontane.



LE ACQUE SOTTERRANEE

Se l'acqua di fiumi e torrenti è buona, non si può dire lo stesso di quella delle sorgenti sotterranee e delle falde acquifere. Ottima in montagna, dove la superficialità della falda acquifera è sinonimo di qualità. Spesso pessima nella bassa pianura, dove pestidici e rifiuti organici penetrano all'interno delle falde. L'analisi condotta dall'Arpav rileva presenze anche di arsenico e ammoniaca.

I 13 punti di osservazione sulle Dolomiti hanno ricevuto tutti l'etichetta di «qualità buona» per quanto riguarda le analisi chimiche della risorsa idrica. Lo stesso per i 9 punti di rilievo in Val Belluna. 23 i punti critici rilevati nel Trevigiano, con presenza di ammonio o nitrati. Nel Veneziano, invece, sono rari i punti di rilievo che presentano una qualità buona della risorsa idrica. Quasi tutti devono fare i conti con tracce di metalli e inquinanti inorganici.
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA