Cadavere per 12 ore nell'auto in sosta:
nessuno si è accorto che era morto

Venerdì 20 Gennaio 2012 di Maurizio Ferin
Danilo De Giuliani (archivio)
BELLUNO - Il mondo dello sport in lutto per la morte improvvisa di Danilo De Giuliani, 61 anni, molto noto nel mondo del calcio per la carriera di portiere e l’attuale ruolo di tecnico del Belluno. Il primo allarme mercoledì pomeriggio, allo stadio dove De Giuliani non si era presentato all’allenamento senza avvertire.



Trovato all'una di notte in auto. In serata la famiglia ha avvertito i carabinieri che l’hanno trovato all’una di notte, nella sua macchina parcheggiata davanti al centro commerciale di Salce. Probabile il malore: un infarto l’avrebbe stroncato attorno alle 14 di mercoledì e nessuno, per quasi 12 ore, l’ha visto.



L’orgoglio del portiere, da mercoledì, ha un difensore in meno. Il più strenuo, il meno diplomatico, il più eclettico. Soprattutto, il più estremo. Lo sport bellunese perde moltissimo in termini di passione, quella sconfinata per il campo di un uomo che però amava anche i libri, la scrittura, il giornalismo (anche se con i giornalisti si scontrava spesso, con una vis polemica incontrollabile), negli ultimi anni internet e il sito ilcalciobellunese.it, di cui andava molto orgoglioso, seguito dagli appassionati, da chi lo applaudiva e da chi lo fischiava.



E poi, c’è la sua famiglia. La moglie Edy, la figlia Elisa, il figlio Christian, a cui abbiamo chiesto di raccontare il padre. Da portiere a portiere. Gli ricordiamo l’orgoglio di Danilo, quando Christian venne premiato dal Gazzettino come miglior numero 1 della Prima categoria 2006-2007. «Il suo sogno - dice emozionato - era vedermi in porta. Una delle prime cose che ha fatto, è stata mettermi i guantoni. Io, un po’ testa matta, non volevo seguire quella strada. Ma alla fine, ha avuto ragione lui. E io mi sono tolto delle belle soddisfazioni».



La notizia è arrivata improvvisa e ha sconvolto il mondo del calcio. E la vostra famiglia, soprattutto. «Sono senza parole... Ma anche fiero di quello che mio padre ha fatto, della passione per lo sport che ha sempre avuto. E francamente non immaginavamo nemmeno l’affetto che molti provavano per lui».



Molte testimonianze vero? «Sono venuti a casa nostra bambini di 15 anni che lui allenava, ci hanno detto che raccontava loro molte storie. E poi Facebook. Le telefonate. Un affetto indescrivibile».

Negli ultimi anni si era dedicato con la consueta passione al sito ilcalciobellunese.it, una sua creatura.



Ora cosa accadrà? «Scriverò qualcosa, appena posso. Ma io non avrei la capacità di portarlo avanti. Ecco, se qualcuno avrà voglia di farlo, spero che il sito possa continuare a vivere. Sarei contento e onorato se qualcuno lo facesse». I funerali si svolgeranno domani alle 10 a Castion, dove De Giuliani abitava.
Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 17:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA