Belluno. In coma etilico a 21 anni: gli
amici lo abbandonano su una panchina

Lunedì 27 Settembre 2010 di Stefania Mattea
(archivio)
BELLUNO (27 settembre) - L'alcolismo giovanile in provincia di Belluno un vero dramma. Proprio ieri l'ennesimo caso, questa volta a Pieve di Cadore. trascorso poco pi di un anno dalla vicenda del quattordicenne agordino ricoverato in coma etilico, e gi un altro ragazzo rischia la vita per colpa dell’alcol. Un ventunenne di Auronzo è stato trovato ieri mattina dalla polizia municipale, avvolto in una coperta di lana e coricato sulla panchina della fermata degli autobus in piazza XX Settembre, proprio in centro del paese. Immediata la chiamata al 118 e il ricovero in ospedale. Addosso il giovane aveva solo una maglietta.



Era arrivato a Pieve di Cadore per trascorrere una serata in compagnia di undici amici, all’insegna dell’alcol-party. Tutti assieme, dunque, avevano consumato alcolici in grande quantità in tre bar del centro. Ma proprio quelli che lui riteneva «suoi amici» lo hanno abbandonato nel momento del bisogno, senza neanche allertare i soccorsi. «Sembrava morto» - raccontano i vigili intervenuti sul posto - «Era in coma etilico e in ipotermia. Fortunatamente ha ripreso conoscenza ed è uscito dall'ospedale già nella mattinata». L'intervento di una persona del posto, che lo ha avvolto nella coperta, è stato provvidenziale, perchè nonostante sia settembre le temperature notturne registrate in questi giorni sono abbastanza basse.



Tanto spavento anche tra gli amministratori locali per un episodio che poteva trasformarsi in tragedia. Dure la parole del sindaco del paese, Maria Antonia Ciotti: «Questi falsi amici sono dei potenziali assassini. Abbandonare un ragazzo visibilmente alterato e in coma etilico su una panchina è un segnale allarmante. Evidenzia una completa mancanza di etica e un'ingiustificabile indifferenza. Anche i gestori dei locali che servono alcolici a persone sbronze hanno una responsabilità». La prima cittadina, scossa e preoccupata per l'accaduto, lancia anche un appello: «L'alcolismo giovanile è una piaga che si sta facendo sempre più grave. Per questo invito le famiglie a vigilare maggiormente sugli adolescenti. Mi auspico che dopo questa vicenda, conclusasi per fortuna senza tragiche conseguenze, non se ne ripetano altre. Da parte mia convocherò al più presto gli esercenti di Pieve di Cadore. Quando un giovane è ubriaco, anche se è maggiorenne, non gli si deve vendere alcol».
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 22:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA