Greta e Vanessa si scusino
facendo volontariato qui

Sabato 17 Gennaio 2015
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Caro direttore,

sono una cittadina sconcertata e basita dall'apprendere che lo Stato italiano ha deciso di pagare un altissimo riscatto per il rilascio delle due ragazze rapite in Siria. Pur comprendendo e condividendo la gioia delle famiglie, non posso non provar vergogna nel sapere che i terroristi sono stati, così facendo, sovvenzionati dall'Italia magari nell'acquisto di materiale bellico. Non si poteva agire diversamente per riportarle a casa? Perché non si è in grado di fare altro che cedere a barbari ricatti? Inoltre non posso fare a meno di chiedermi il motivo per cui per i nostri ministri esistono ostaggi di serie A, per i quali si è disposti a pagare una fortuna, e ostaggi di serie B dei quali ci si dimentica, o per i quali, come nel caso dei marò non si è disposti a scendere a compromessi.



Elena Zago

Treviso



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Cara lettrice,

il suo sconcerto è anche quello di molti altri italiani. Siamo felici che le due ragazze siano tornate a casa sane e salve. Ma non si può pensare che la vicenda finisca qui. Il governo, ovviamente, smentisce che sia stato versato un riscatto, ma sappiamo bene che non è così. Come sempre accade in questi casi, lo Stato ha trattato con i rapitori e ha poi pagato quanto pattuito: forse non 12 milioni di dollari, probabilmente un po' meno, ma poco cambia. L'Italia per far tornare libere le due ragazze ha comunque versato nelle mani dei terroristi di Al Qaida soldi dei suoi cittadini-contribuenti. Ma il fatto è che Greta e Vanessa non sono le tecniche di qualche azienda impegnata in zone di guerra. E non sono neppure delle missionarie o delle volontarie di qualche organizzazione umanitaria. No, sono semplicemente due volonterose (più che volontarie) ragazze che, senza neppure avvertire il governo italiano e le strutture preposte, si sono avventurate di testa propria e al di fuori di qualsiasi programma di sicurezza e di protezione, in aree ad alto rischio e sono state poi rapite. Sono quindi vittime innanzitutto della loro incoscienza. E di questo, ora che sono libere, devono fare ammenda. Scusarsi con i cittadini italiani e trovare anche il modo di risarcirli. Scelgano loro un modo: anche in Italia c'è molto bisogno di volontariato.

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