Una "tassa" sulle tasse è il peggior
obbligo che uno Stato può imporre

Venerdì 13 Marzo 2015
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Egregio Direttore,

chiedo ospitalità nella sua rubrica per manifestare la mia indignazione per una scoperta che ho fatto. Sono da alcuni anni pensionata INPS e, avendo lavorato per oltre 40 anni nel settore contabilità ed amministrazione (privato) sono sempre stata in grado di predisporre il mod. 730 (anche per i miei familiari e amici) autonomamente precompilandolo e presentandolo in seguito ad un Caf, che provvedeva al controllo della documentazione ed all'invio telematico. Il tutto gratuitamente, essendo la dichiarazione già compilata. Da quest'anno il Caf non accetta più la dichiarazione precompilata, bensì richiede al contribuente la delega per accedere ai dati già predisposti dall'Agenzia dell'Entrate, per poi completare ed integrare il mod. 730 già precompilato parzialmente dall'Agenzia. Ed essendo tutto ciò nella esclusiva responsabilità del Caf, ora al contribuente viene chiesto il pagamento del servizio. Il Caf cui io mi sono rivolta chiede ben € 65 + Iva in generale.

Alternativa? Arrangiarsi, avendo la disponibilità di un computer, trasmettendo direttamente all'Agenzia il modello, previa richiesta di PIN ed incombenze varie, col rischio di errori difficilmente correggibili.

Sarebbe questa la tanto sbandierata semplificazione fiscale? La conseguenza di tutto ciò sarà che il contribuente che vanta spese ed oneri detraibili sconosciuti al fisco, ma che ha già pagato alla fonte l'imposta per intero, rinuncerà a richiederne il rimborso per non dover sottostare ad una serie infinita di adempimenti e spese (a volte superiori all'importo del rimborso spettante), e lo Stato incamererà i rimborsi non richiesti!




Frida Feltrin

Pordenone





Cara lettrice, il suo non è uno sfogo, ma una legittima e argomentata protesta. Essere costretti a pagare una "tassa" anche sulle tasse è il peggiore e più intollerabile degli obblighi che uno Stato possa pretendere da un contribuente. Altro che fisco amico, come recitava una pubblicità di qualche tempo fa. In materia di tasse e imposte il rapporto tra governo e cittadini dovrebbe fondarsi su un antico e sempre valido principio: "Il buon pastore deve tosare le sue pecore, non scorticarle". In Italia succede quasi sempre il contrario.

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