L’Europa deve essere una realtà capace di una strategia condivisa

Venerdì 4 Settembre 2015
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Caro direttore,

leggendo i media di questi giorni, seguendo alla tv i dibattiti sulla Grecia e gli immigrati, c'é una sola conclusione possibile: l'Europa é diventata un incubo. Era un sogno. Allora, spaventato ho preso un sonnifero e mi son messo a fare un altro sogno. L'Italia non va in Europa, resta da sola, e non ha l'euro, solo la sua bella lira. Impressionati dai successi politici e economici del Bel Paese, India e Brasile ci restituiscono i due fucilieri di Marina e Cesare Battisti.



I migranti cambiano rotta e non vanno più a Lampedusa. Ma, con la lira a 2000 per un dollaro (più o meno come con l'euro) e un'inflazione annua a due cifre, oggi saremmo a cambi da capogiro. La benzina costerebbe un capitale, più di adesso. Ci sarebbero 200/300 scioperi all'anno per adattare i salari all'inflazione. Non potremo più andare in pensione a 60 anni. Cosa hanno fatto gli altri? Vado a vedere. Non gli Usa perchè sono uno stato federale. Non l'Australia perchè è un continente ed è un'isola. Non la Spagna perchè ha l'euro. Non la Croazia perchè é entrata recentemente nell'Ue. Non la Norvegia perchè ha il petrolio. Forse gli Stati del Sud America, comparabili per popolazione e produzione. Non è che stiano molto meglio di noi, nè nel campo sociale nè in quello della salute.



Il Regno Unito? Non ha meno problemi di noi. Per paragone mi resta solo il Giappone, che come noi ha perso l'ultima guerra mondiale. Ed ha un debito enorme come noi, ma non vorrei vivere in Giappone. Anche questo sogno diventa un incubo. Mi sveglio e in definitiva sto bene cosi.




Antonio Seguso

Lido di Venezia




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Caro lettore,

anch'io credo che l'Italia fuori dall'Europa unita non godrebbe di miglior salute, nè dal punto di vista economico nè da quello politico-sociale. Il problema però non è l'Europa, ma "questa" Europa: un Unione piegata agli interessi tedeschi di fronte alla crisi economica e debole, incerta ed egoista nell'affrontare il dramma dell'esodo biblico di migranti dall'Africa.

L'alternativa non è "dentro" o "fuori" la Ue. Ma tra un'Europa efficace ed efficiente e un'Unione indecisa a tutto, senza peso specifico e a trazione esclusivamente germanica I migliori alleati degli anti europeisti sono proprio coloro che hanno progressivamente trasformato la Ue in un elefantiaco organismo burocratico e privo di energia politica proprio nel momento in cui, paradossalmente, di ciò ci sarebbe maggiormente bisogno. Lo scandaloso e colpevole isolamento in cui è stata lasciata in questi mesi l'Italia sul fronte dell'immigrazione dagli altri Paesi è sotto gli occhi di tutti e ha nuociuto all'immagine e al consenso dell'Unione più di cento cortei anti-europeisti.



L'Europa non è e non deve essere nè un incubo nè un sogno. Deve essere una realtà politica coesa ed equilibrata, capace di far sentire la propria voce e di avere, almeno sulle grandi questioni, una propria strategia condivisa. Tutto ciò che, in larga parte, non è sinora riuscita ad essere.

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