Caro Direttore
mi rendo conto di andare contromano sul fatto del rimborso degli adeguamenti successivo al pronunciamento della Consulta, ma pur rimettendoci, giudico che allo stato attuale dell'economia il sacrificio sia ragionevole. Tuttavia credo che sarebbe più facilmente digeribile se non si dimostrasse la solita misura a senso unico che i vari esecutivi negli ultimi trenta anni hanno sempre utilizzato per tentare di ripianare i debiti da essi stessi fatti e che si traduce inevitabilmente nel mettere le mani nel portafoglio dei cittadini. In questo anche l'esecutivo Renzi non si discosta dai suoi predecessori. Infatti ed a dispetto dei suggerimenti di Cottarelli & C di standarizzazione dei costi, dalla pubblica amministrazione alla sanità, se ne parla solamente.
Tornando al sistema pensionistico: sarei per la soluzione che è stata adottata da molti paesi: far pagare a tutti, indipendentemente dai loro guadagni una cifra che trascorso il periodo lavorativo dia diritto ad una pensione che garantisca il minimo vitale. Questo eviterebbe colpi di mano politici o sindacali atti a guadagnare consenso e consentirebbe ad ogni soggetto di costruirsi una pensione integrativa tale da consentirgli una vecchiaia dignitosa.
Carlo Maschio
Selvazzano Dentro
Caro lettore,
il suo spirito civico è apprezzabile, ma le regole e le leggi ci sono per essere applicate e rispettate. E il primo a doverlo fare è il governo. Quindi, piaccia o non piaccia, la sentenza della Consulta non può essere ignorata, va applicata. Dopodiché sappiamo tutti bene qual è il contesto: i conti pubblici sono in equilibrio sempre precario e trovare, di punto in bianco, almeno 8-9 miliardi nelle pieghe del bilancio dello Stato per rimborsare tutti i pensionati, non è affatto semplice. È inevitabile, come ha fatto il governo, ricorrere a misure graduali, privilegiando le pensioni più basse. Ben sapendo pero' che anche questa è una misura esposta al rischio di ricorsi e future sentenze. E che un'ampia platea di pensionati, in pratica tutti coloro che incassano più di 3mila euro lordi al mese, riterrà di essere stata penalizzata e forse anche derubata. Un gran pasticcio, comunque lo si guardi.
Ultimo aggiornamento: 13:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA mi rendo conto di andare contromano sul fatto del rimborso degli adeguamenti successivo al pronunciamento della Consulta, ma pur rimettendoci, giudico che allo stato attuale dell'economia il sacrificio sia ragionevole. Tuttavia credo che sarebbe più facilmente digeribile se non si dimostrasse la solita misura a senso unico che i vari esecutivi negli ultimi trenta anni hanno sempre utilizzato per tentare di ripianare i debiti da essi stessi fatti e che si traduce inevitabilmente nel mettere le mani nel portafoglio dei cittadini. In questo anche l'esecutivo Renzi non si discosta dai suoi predecessori. Infatti ed a dispetto dei suggerimenti di Cottarelli & C di standarizzazione dei costi, dalla pubblica amministrazione alla sanità, se ne parla solamente.
Tornando al sistema pensionistico: sarei per la soluzione che è stata adottata da molti paesi: far pagare a tutti, indipendentemente dai loro guadagni una cifra che trascorso il periodo lavorativo dia diritto ad una pensione che garantisca il minimo vitale. Questo eviterebbe colpi di mano politici o sindacali atti a guadagnare consenso e consentirebbe ad ogni soggetto di costruirsi una pensione integrativa tale da consentirgli una vecchiaia dignitosa.
Carlo Maschio
Selvazzano Dentro
Caro lettore,
il suo spirito civico è apprezzabile, ma le regole e le leggi ci sono per essere applicate e rispettate. E il primo a doverlo fare è il governo. Quindi, piaccia o non piaccia, la sentenza della Consulta non può essere ignorata, va applicata. Dopodiché sappiamo tutti bene qual è il contesto: i conti pubblici sono in equilibrio sempre precario e trovare, di punto in bianco, almeno 8-9 miliardi nelle pieghe del bilancio dello Stato per rimborsare tutti i pensionati, non è affatto semplice. È inevitabile, come ha fatto il governo, ricorrere a misure graduali, privilegiando le pensioni più basse. Ben sapendo pero' che anche questa è una misura esposta al rischio di ricorsi e future sentenze. E che un'ampia platea di pensionati, in pratica tutti coloro che incassano più di 3mila euro lordi al mese, riterrà di essere stata penalizzata e forse anche derubata. Un gran pasticcio, comunque lo si guardi.
