​Reporter di guerra e alpinisti,
non per follia ma per passione

Venerdì 15 Agosto 2014
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Caro direttore,

l'esperienza dovrebbe permetterci di evitare, o quantomeno ridurre, il rischio di porci in situazioni molto pericolose. Eppure: 1) un giornalista esperto muore mentre sta filmando il disinnesco di un ordigno a Gaza! 2) degli alpinisti esperti, guidati da una guida esperta, muoiono in una scalata sotto una tempesta annunciata! Cosa impedisce di rinunciare ad uno scoop - a nuove esperienze - a diverse emozioni se é noto e certo il pericolo? A volte è sufficiente posticipare - procrastinare - dilazionare; non si pensa a famigliari - parenti - amici? Personalmente , quando leggo o ascolto notizie del genere, oltre al dispiacere per le persone morte inutilmente, provo un senso di rabbia sorda contro queste stesse persone che non hanno fatto nulla, o quasi, per tutelarsi.




Franco Marinello

Padova







Caro lettore,

prima di risponderle mi permetta una rapida annotazione autobiografica: faccio il giornalista come professione da più di 25 anni e nel mio ufficio ci sono due foto che mi ricordano il mio passato di (mediocre ma cocciuto) alpinista. Comprenderà dunque che le sua domanda mi pone qualche imbarazzo. Perché anche se non ho mai affrontato vie di sesto grado e non ho esperienze di inviato di guerra, da un lato comprendo il suo punto di vista e anche la sua "rabbia", ma dall'altro credo di poter capire le ragioni, profonde e umanissime, che sono all'origine delle due tragedie che lei cita, quella del giovane fotoreporter di guerra e quella dei 6 alpinisti. Basta una sola parola per spiegarle: la passione. Che non è una semplice e irrazionale pulsione emotiva, ma l'attivazione di un’energia che investe l’intera personalità dell’individuo. Senza questa forza interiore, che ha in sé un'inevitabile componente di rischio e di lucida follia, non si affrontano le grandi pareti del Monte Bianco né si scattano foto in prima linea. Ciò non toglie che le sue domande (e le loro implicite risposte) siano comprensibili e giustificate. Ma come recita una massima: le passioni fanno vivere l'uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo. Buon ferragosto a tutti i lettori.
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