​Il governo Renzi al capolinea?
Più desiderio che realtà politica

Giovedì 27 Novembre 2014
6
Caro direttore,

dopo un piccolo raffreddore già si canta il de profundis al governo Renzi. Di conseguenza, un qualsiasi uomo dotato di buon senso si pone la domanda: dove volete che possa andare uno Stato, in cui il Parlamento vota la fiducia al governo e subito dopo, nel Transatlantico dei passi perduti, intona "libera me domine" di funerea armonia?



Ormai sono tanti anni che il voto anticipato è regola e quello di fine legislatura è l’eccezione. Se non si riscrivono le regole e non si modifica la nostra Costituzione, moriremo tutti di tisi emorragica. Renzi non è più il rullo compressore che doveva rinnovare l’Italia. La sinistra del suo partito ha cambiato rotta; oggi lo giudica sprezzante, autoritario, dispotico. E delle opinioni di Landini meglio non parlare. La sinistra continua ad avvelenare il clima.

È difficile dire quando gli irresponsabili del Palazzo prenderanno coscienza, di certo c’è la situazione che peggiora, la crisi che ristagna, l’euro che non offre garanzie e quelli che stanno a Roma si affannano su come disarcionare Renzi. È questa la nostra cara Italia?




Michele D’Adderio

Scorzé (Venezia)




------





Caro lettore,

i "de profundis" che qualcuno sui giornali intona per il governo Renzi mi sembra che, per ora, appartengano più al mondo dei desideri che a quello della realtà politica. Oggi certamente la compagine guidata dall'ex sindaco di Firenze gode di un consenso meno granitico di qualche tempo fa; l'immagine del premier è meno smagliante e il suo governo mostra un po' di affanno nel riuscire a tradurre in realtà e in riforme tanti impegni presi e le tante promesse fatte. Ma la forza di Renzi è rappresentata anche dall'inconsistenza e dalla debolezza degli avversari, soprattutto di quelli che albergano dentro il suo partito o nelle immediate vicinanze.



Renzi potrà piacere o meno, ma il mercato della politica italiana non offre molte alternative all'ex sindaco fiorentino. Il centrodestra sta faticosamente cercando un suo futuro post berlusconiano, discetta di registi e goleador ma non ha neppure le idee chiare su quale formazione mettere in campo e con quale schema giocare. Anche per questo Berlusconi, pur stando all'opposizione, preferisce stringere patti con Renzi piuttosto che osteggiarlo e puntare alla caduta del suo governo. L'altro Matteo, cioè Salvini, è in forte crescita sul piano elettorale, ma, proclami a parte, deve consolidare il suo consenso prima di pensare di sfidare davvero il premier. Quanto ai nemici interni, Landini è un abile barricadero, Cuperlo gioca di sponda e cerca di ritagliarsi un ruolo di anti-Renzi all'interno del Pd, ma né uno né l'altro possono rappresentare un'alternativa di governo all'attuale inquilino di Palazzo Chigi. Ecco perché i de profundis sono poco credibili. Ed ecco perché le elezioni anticipate non mi sembrano così probabili e vicine. A meno che lo stesso Matteo Renzi non decida di far saltare il banco.

Ultimo aggiornamento: 14:06

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci