Caro direttore,
mi permetta di non essere d'accordo con la sua risposta di ieri al lettore Schiavon ("Referendum, cifre teoriche ma problema concreto e vero"). Soprattutto non sono d'accordo quando lei parla di "vera o supposta domanda di indipendenza". Perché dice "supposta", cioe ipotetica? Un referendum con due milioni di votanti non avrà valore concreto, ma credo basti a dimostrare quanto finalmente sia forte e numeroso in Veneto il popolo indipendentista. Anche se a molti questo non fa piacere è la realtà.
C. S.
Padova
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Caro lettore,
le sensazioni e le suggestioni sono importanti, ma i numeri, quelli veri, lo sono ancora di più. Il Gazzettino è stato fra i giornali che non ha né ignorato né sottovalutato o demonizzato il referendum indipendentista, a cui infatti abbiamo dedicato numerosi articoli. Ma abbiamo subito messo in evidenza qual era, secondo noi, la vera domanda "politica" che emergeva da quella consultazione: non una richiesta di secessione, ma di attenzione e di risposte politiche. Sul fatto che esista oggi in Veneto una schiacciante consapevole maggioranza indipendentista continuo invece a nutrire seri dubbi.
Lei cita i numeri, assai ballerini in verità, del referendum online. Ma ci sono anche altri numeri da considerare. In tutti questi anni quando i movimenti indipendentisti si sono presentati alle elezioni politiche o amministrative hanno ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Ora improvvisamente sarebbero diventati maggioranza assoluta? Mi permetta di nutrire molte perplessità. E comunque non occorrerà molto tempo per verificarlo. I promotori del referendum hanno già annunciato che si presenteranno alle prossime elezioni. Vedremo quanti degli oltre 2 milioni di voti online si trasferiranno sulle schede elettorali. Intanto, nell'interesse di tutti, sarebbe bene fare definitiva chiarezza sui veri numeri del referendum e lasciar perdere dichiarazioni di indipendenza (politica, fiscale, monetaria e via elencando) improbabili e improponibili.
Ultimo aggiornamento: 13:57
mi permetta di non essere d'accordo con la sua risposta di ieri al lettore Schiavon ("Referendum, cifre teoriche ma problema concreto e vero"). Soprattutto non sono d'accordo quando lei parla di "vera o supposta domanda di indipendenza". Perché dice "supposta", cioe ipotetica? Un referendum con due milioni di votanti non avrà valore concreto, ma credo basti a dimostrare quanto finalmente sia forte e numeroso in Veneto il popolo indipendentista. Anche se a molti questo non fa piacere è la realtà.
C. S.
Padova
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Caro lettore,
le sensazioni e le suggestioni sono importanti, ma i numeri, quelli veri, lo sono ancora di più. Il Gazzettino è stato fra i giornali che non ha né ignorato né sottovalutato o demonizzato il referendum indipendentista, a cui infatti abbiamo dedicato numerosi articoli. Ma abbiamo subito messo in evidenza qual era, secondo noi, la vera domanda "politica" che emergeva da quella consultazione: non una richiesta di secessione, ma di attenzione e di risposte politiche. Sul fatto che esista oggi in Veneto una schiacciante consapevole maggioranza indipendentista continuo invece a nutrire seri dubbi.
Lei cita i numeri, assai ballerini in verità, del referendum online. Ma ci sono anche altri numeri da considerare. In tutti questi anni quando i movimenti indipendentisti si sono presentati alle elezioni politiche o amministrative hanno ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Ora improvvisamente sarebbero diventati maggioranza assoluta? Mi permetta di nutrire molte perplessità. E comunque non occorrerà molto tempo per verificarlo. I promotori del referendum hanno già annunciato che si presenteranno alle prossime elezioni. Vedremo quanti degli oltre 2 milioni di voti online si trasferiranno sulle schede elettorali. Intanto, nell'interesse di tutti, sarebbe bene fare definitiva chiarezza sui veri numeri del referendum e lasciar perdere dichiarazioni di indipendenza (politica, fiscale, monetaria e via elencando) improbabili e improponibili.