Sanzioni alla Russia
boomerang per l’Italia

Domenica 14 Settembre 2014
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Caro direttore,

la Ue ha deciso: "Spezzeremo le reni alla Russia con le sanzioni economiche". La Russia è una forte importatrice di beni di lusso di produzione europea; se decidesse di chiuderli fuori della porta, la... dialisi dovremo farcela noi. Sperando che la cosa si risolva prima che arrivi il Generale Inverno, che ha già sconfitto Napoleone e la Wehrmacht, altrimenti prima che ci taglino il gas sarà meglio avviare una produzione massiccia di stufe a carbonella (o a pellet).




Alberto Bellio



Paese (Tv)







Caro lettore,

Putin e la sua strategia di potenza rappresentano, per l'Europa in particolare, una minaccia serissima, assolutamente da non sottovalutare. Nei confronti dell'Ucraina lo zar russo persegue, con grande spregiudicatezza, un chiaro obiettivo: disintegrare quel Paese, annullarlo come nazione indipendente e autonoma e rendere quindi impossibile ogni alleanza o intesa tra Kiev e l'Europa. Questo disegno egemonico non può essere passivamente accettato. Ma in ogni guerra, anche in quelle diplomatiche, occorre saper scegliere e mettere in campo le armi più efficaci. Le sanzioni economiche varate dall'Occidente non mi sembra lo siano. Stanno mettendo in ginocchio interi pezzi della nostra filiera produttiva, ma non hanno alcun effetto rilevante sulle condizioni di vita dei cittadini di Mosca o San Pietroburgo. E infatti non hanno condizionato le scelte di Putin che, incurante del blocco-merci decretato dall'Europa, prosegue nella sua azione di sfondamento in Ucraina. Forse sarebbe il caso di chiedersi che senso abbiano sanzioni che danneggiano più noi del nostro "nemico". Farsi inutilmente del male in una fase in cui l'export rappresenta uno dei pochi punti di forza della nostra economia non è proprio il caso.

Ultimo aggiornamento: 23:28

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