Ponte sullo stretto, un'opera
ambiziosa ma difficile e costosa

Giovedì 1 Ottobre 2015
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Egregio direttore,

nel "Gazzettino" di mercoledì a pagina 3, in margine all’articolo di Giusy Franzese sul ponte di Messina, c'è un boxino che ricorda come già i Romani pensassero in qualche modo a realizzare il ponte, sia pure pro tempore. Ebbene, l'autore del prelodato boxino incorre in un paio di sviste: ideatore dell'impresa non fu Quinto Cecilio Metello, ma suo padre Lucio; inoltre, ma soprattutto, non fu Annibale a essere battuto a Palermo nel 251 a.C., anche perché doveva ancora nascere, ma Asdrubale Barca.



Giuseppe Gullino

Venezia Lido



Caro lettore,

grazie per le sue precisazioni, un ripasso di storia romana fa sempre bene. Ma resta l'interrogativo: se già i romani avevano pensato a un ponte sullo Stretto e dopo tanti secoli nulla è accaduto e nulla, se non qualche progetto, è stato realizzato, una ragione ci sarà. Forse si tratta di un'opera suggestiva e ambiziosa ma difficilmente realizzabile e soprattutto troppo costosa.

Anche per questa ragione lascia perplessi che un'opera di questa importanza e di così considerevole impegno finanziario venga inserita quasi di soppiatto nell'agenda del governo, suscitando la giusta, irritata reazione del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Un po’ più di serietà quando si affrontano argomenti così complessi e delicati non farebbe male.
Ultimo aggiornamento: 16:27

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