Tocca alla politica far crescere la fiducia degli italiani

Venerdì 20 Febbraio 2015
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Caro direttore,

Istat e Caritas presentano un quadro assai diverso di come ce lo raccontano il premier Renzi ed il ministro Padoan. Tra gli effetti più drammatici della crisi economica c'è la disoccupazione ed in particolare quella giovanile. L'Italia è il paese più penalizzato dal fenomeno della disoccupazione giovanile che riguarda il 40 per cento dei lavoratori 15-24 enni. Questo la dice lunga sullo status attuale, imprese che chiudono o ridimensionano e preoccupa il futuro, se non c'è lavoro non ci saranno consumi e nemmeno i soldi per pagare le pensioni.




Emma D'Andreis

Conegliano (Treviso)




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Cara lettrice,

proprio ieri è stato diffuso un sondaggio dell'Istituto Ixè sulle attese degli italiani nei confronti della ripresa economica. Ebbene per il 73% la ripresa è ancora lontana o non arriverà mai e solo per il 23 è già partita o è vicina.



Questi numeri, nella loro semplicità, ci danno l'idea di quale sia il sentimento prevalente degli italiani rispetto alla situazione economica e quante le difficoltà con cui in moltissimi devono fare quotidianamente i conti. Tuttavia va anche detto che le stesse domande, poste alla fine di novembre, offrivano un quadro ancor più negativo di quello emerso dal sondaggio realizzato nei giorni scorsi:tre mesi fa l'82% non vedeva infatti spiragli di ripresa e solo il 17% nutriva qualche attesa positiva.



Cosa significa? Forse poco. O, forse, invece questi dati ci dicono che, a poco a poco, la percezione degli italiani sta cambiando e che c'è almeno maggior fiducia. Un sentimento che la politica dovrebbe sostenere e incentivare. Con i fatti, però, non solo con le parole.
Ultimo aggiornamento: 17:14

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